giovedì 1 ottobre 2015

Da GREEEK PASSAGES di Peter Riley, Argolide 2003, Trad: A. Panciroli



The narrow shore behind Lerna, barely room to walk between the sea and the tall fences of the orange groves / Cloudy day on the stones / and suffering shall cease / and we all return to a pre-Aurignacian repletion / end all this / advance, torment. // There is no path, it ends / squeezed between land and sea / a dark town across the bay / clumps of giant fennel, used in ancient times for carrying fire, the pith inflammable and long burning, we trust it and it / ends and we turn back, one by one it ends. / Roy Fisher hears me, up in the northern hills / and turns to pat / the dog that died


La spiaggia di Lerna (Grecia)



 La stretta spiaggia dietro Lerna, spazio a malapena per camminare tra il mare e gli alti recinti degli aranceti /   Un giorno nuvoloso sugli scogli / ed il dolore avrà fine / e tutti noi torneremo ad una sazietà pre- Aurignaziana / la fine di tutto questo / progresso, tormento.// Non c'è sentiero, qui infatti termina, stretto tra terra e mare / una città oscura oltre la baia / cespugli di finocchio gigante, usati nei tempi antichi per trasportare il fuoco,  per il succo  infiammabile e che brucia a lungo, noi ci  crediamo e / qui finisce  e torniamo indietro, uno alla volta qui termina. /  Roy Fisher mi sente, in alto sulle colline a nord / e si volta per accarezzare / il cane che è morto.




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