giovedì 30 dicembre 2010

Miglior post del 2010: Solo la Pioggia..., di GIUSEPPECESAROPOETA

Miglior post del 2010...

GiuseppeCesaroPoeta

"Solo la pioggia può bagnare le lacrime di Marilù..."

Presenterò la poesia a un vecchio amico
che me l 'ha chiesto...
il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti

E il mondo di oggi-caro fiume - ci appare estraneo
o forse mi sono perso
per cercare quel quarto d'ora di pubblicità
o tutti siamo finiti in una selva

con specchi storie
e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.


I shall present the poem to an old friend
Asking for it
Time has flown by
And we did not even realize


And today’s world – beloved river - seems strange
Or maybe I’m lost
Lookin’ for a quarter of an hour of advertising
Or we all finished in a forest

With mirrors stories
And only the rain
can wet the tears of Marilù







                                




                     







mercoledì 29 dicembre 2010






 E' tutto nella mente, dici, e non ha
nulla a che vedere con la felicità. Il freddo che viene,
il caldo, la mente ha tutto il tempo che vuole.
Mi prendi sottobraccio e mi dici che qualcosa accadrà,
qualcosa di insolito per cui siamo sempre stati pronti...

                               da "So you say", Mark Strand, trad. D. Abeni

lunedì 27 dicembre 2010

Stasera voglio regalarvi una mia poesia. L’ho scritta dopo che alcune scene di un film che ho visto mi avevano profondamente colpito. Il film è diretto da un regista italo-americano ed è cantato. Coraggio che non è difficile indovinare! P.S.: La poesia è praticamente perfetta! (Ma a PenPusher non l’hanno voluta!) Povera Ipazia misconosciuta!

This evening I want to give you a poem of mine. I wrote it after that some scenes of a movie had touched me deep inside. The movie is directed by an italo-american director and it is a movie with songs. It isn’t difficult! The poem is perfect but at PenPusher they didn’t accept it! Poor Ipazia misunderstood!

30.05.09

Underneath here

Streams and shades underneath here

they wash away my tears

faint and fading arrive to my ears

the sounds of the world up here

strange winged creatures surround me

they caress, murmur and soothe

passions melt into something else

they don’t hurt and bite and scratch

moves are slow and laughters deaf

vowels and consonants dance together

in a sensual knot they love each other

breathes and sighs are made of powder

this is the reign of thought

underneath here nothing will hurt.

http://www.youtube.com/watch?v=kAaxeyGkCIU

I Grandi della politica: Enrico Letta

lettRibadisco poi l’auspicio di una vittoria del si al referendum di Pomigliano sull’accordo che consideriamo un unicum"  .
                                                         Enrico Letta 


  
Da non perdere ovviamente il sito http://www.enricoletta.it/    ( ove si evince, tra l' altro, che al Nostro piace ..Subbuteo!! (sic), ecco.. appunto) e  dove si ribadisce, più volte e con enfasi, che "  Il Pd ha chiaramente auspicato la vittoria del sì a Pomigliano sottolineando l’unicità dell’accordo. Senza nessun cedimento verso l’oltranzismo . Cazzo!!!

Andatelo a raccontare agli operai di Mirafiori.

domenica 26 dicembre 2010

H. Norbrandt, BREV, Lettera , traduzione B. Berni



Al posto dei soliti, risaputi auguri, una lettera per Laura, Sandra e
Marilia:

Hvis  vi en dag skulle finde....

Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci...
( cosa di cui in fondo dubito)
allora per amor di Dio scegliamo un luogo
in cui nessuno di noi è mai stato prima.
Una qualche isola in disparte nell' Egeo
o una spiaggia nei pressi di Alessandria.

Un posto dove i giardini notturni non ci portino
subito a vedere noi stessi
come fantasmi, dove la gente scorgendoci
non finisca per pensare
a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro
e dove non compariamo nelle loro storie

Potremo passare la notte insieme
a bere, a parlare di nulla
e magari remare sul mare al chiaro di luna
e se non ci venisse in mente di annegarci
potremo separarci prima dell' alba
felici, prima di essere tornati sobri.

Se dunque esiste un posto così
( cosa di cui come ho detto dubito)
un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole
e i profumi di certi alberi notturni
di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato
tutto questo tante volte prima, senza successo.

Ellers lad os opgive tanken om at modes

"Oppure lasciamo perdere l' idea di incontrarci".









                 

lunedì 20 dicembre 2010


Ma voi lo sapevate che il famosissimo musical “Cats” è, praticamente, la trascrizione in musica della raccolta di poesie scritta da T. S. Eliot intitolata:

Old Possum's Book of Practical Cats

Old Possum's Book of Practical Cats (on the left you can see the first edition cover) is a collection of whimsical poems by T.S. Eliot about feline psychology and sociology, published by Faber and Faber. It is the basis for the record-setting musical Cats. The poems were written during the 1930s and included by Eliot, under his assumed name "Old Possum", in letters to his godchildren. They were collected and published in 1939 with cover illustrations by the author, and quickly re-published in 1940, illustrated in full by Nicolas Bentley. It has also been published in reillustrated versions by Edward Gorey (1982) and Axel Scheffler (2009).

Old Possum's Book of Practical Cats (la copertina che vedete in alto a sinistra è quella della prima edizione) è una collezione di bizzarri componimenti poetici di T.S. Eliot sulla psicologia e sociologia feline, pubblicati da Faber Faber. Le poesie furono scritte lungo tutti gli anni ’30 ed incluse da Eliot, sotto il nome di “Old Possum”, in lettere ai suoi figliocci. Esse furono riunite e pubblicate nel 1939 con illustrazioni dello stesso Eliot e poi ripubblicate nel 1940, illustrate da Nicolas Bentley.

Adaptations

In 1954 the English composer Alan Rawsthorne set six of the poems in a work for speaker and orchestra entitled Practical Cats, which was recorded soon after, with the actor Robert Donat as the speaker. The poems were set to music by Andrew Lloyd Webber for Cats, which went on to become the longest-running Broadway show in history, until it was beaten by another Andrew Lloyd Webber show, The Phantom of the Opera.

Nel 1954 il compositore inglese Alan Rawsthorne riunì sei delle poesie in un lavoro per oratore ed orchestra intitolato Practical Cats che fu registrato subito dopo con l’attore Rober Donat nella parte dell’oratore. Le poesie furono, successivamente, messe in musica da Andrew Lloyd Webber per il musical Cats, che sarebbe diventato lo show di Broadway più a lungo rappresentato di tutti i tempi, finchè non fu battuto da un altro show di Webber, Il fantasma dell’opera.

Ma questa, ovviamente, è un’altra storia.

Per Iago: mentre scrivo imposto il titolo colorato, ma poi, quando vedo l'anteprima, tutti i caratteri ridiventano neri! I'm desperate!



IPAZ, ANDY WHAROL

venerdì 17 dicembre 2010

AT THE REGOLA







The world to him
Rushes
Every Thursday afternoon
at the Regola
Between the sodden streets
of the Ghetto.
Hiding in the lobby of
an ugly dark church,
Shutting up by few euros
The simpleton sacristan.















Il mondo per lui
 precipitava
tutti i giovedì pomeriggio
alla Regola,
 tra le viuzze fradice
del Ghetto;
si nascondeva nell'androne
di una chiesaccia scura,
zittendo con pochi euro
il sacrestano mezzo scemo.

mercoledì 15 dicembre 2010

NITE!! or OVER NITE SENSATION ( Cfr. Frank Zappa)

It was the nite,
Oh, just the nite
of speakin’ toads and sleepin’ princesses
moonshines in cold north wind sky
nite of spring ,of winter, of fall...

Or a strange summer nite…
a nite of vanishing kisses and tears,
nite of flooding rivers, nite
of pain speaking about life.

Oh what a nite! nite,!

Only that nite of impossible love!

domenica 12 dicembre 2010

Da " La voz a te debida", Pedro Salinas, XXXVI, Giulio Einaudi Editore

Ayer te besè en los labios.
Te besè en los labios.  Densos,
rojos. Fue un beso tan corto
que durò mas que un relàmpago,
que un milagro, màs.


Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Ti ho baciato sulle labbra. Intense,
rosse. Un bacio così corto
durato più di un lampo,
di un miracolo, più ancora.

giovedì 9 dicembre 2010

As always among us... Come sempre tra noi : The Tomatoes

As always among us,
And it was the best thing,
Without judging,
But trying to understand
The underlying causes of our feelings
And the resulting actions,

With a deep, dull ache
that never thought I' d try, and
That because I still love you,
I hope you do not feel
And indeed 
I hope you laugh at my
words,
And already you have forgotten me,
In fact I never existed ...

Don't you think so,
You fled before the fear
That discolors everything,
In front of love that, instead ,
 smears of Red
Your life,
My life ...?
"The tomatoes ... tomatoes ..."


Come sempre tra noi,
Ed è stata la cosa più bella ,
Senza giudicare,
Ma cercando di comprendere
Le ragioni profonde dei nostri sentimenti
E delle conseguenti azioni,

Con un dolore sordo e profondo
Che mai pensavo di provare e,
Che , poiché ti amo ancora,
Spero tu non senta,
Ed anzi che tu rida di queste mie
parole,
E che già tu mi abbia dimenticato,
Anzi che non sia mai esistito…

Non credi allora ,
Di essere fuggita innanzi alla paura
Che tutto discolora,
Di fronte
All’ amore che invece imbratta
Di rosso
La tua vita,
La mia vita…?
“ I pomodori…i pomodori…”


The tomatoes...! tomatoes...!

mercoledì 8 dicembre 2010

Da Le nozze di Cadmo e Armonia, Roberto Calasso

Evocato dalle donne di Argo come toro che emerge dalle acque, Dioniso è il dio che ha suprema familiarità con le donne. I suoi nemici " dicevano che rivelava i misteri e le iniziazioni per sedurre le donne di altri". Se le Cariti gli fanno un regalo, sarà un peplo, che è veste femminile. Dioniso non scende sulle donne come un predatore che le attanaglia al busto, poi improvvisamente lascia le presa, ed è già lontano. Dioniso le insidia in ogni momento, perchè la loro fisiologia confluisce in lui. Il succo della vite gli appartiene, come ogni succo della vita. "Sovrano della natura umida", Dioniso stesso è liquido,una corrente che avvolge. " Pazzo per le donne", " pazzo per le femmine", lo chiama più volte Nonno, suo ultimo celebratore. La cristiana malizia di Clemente Alessandrino ricorda Dioniso come  choiropsàlès, " colui che tocca la vulva", anzi che sa farla vibrare con le dita come le corde di una lira. E i Sicioni lo veneravano anche come " eforo delle parti femminili ". Dioniso è l' unico Dio a cui non occorre mostrarsi virile,neppure in guerra.
 Quando il suo esercito muove verso l' India, somiglia ad un clamoroso corteo di ragazze.


 Ah, che Dio simpatico e felice!!

venerdì 3 dicembre 2010

HURT

Che dire?

Certe volte i testi delle canzoni sono “poesie”.

Leggete, per esempio, le parole di questa canzone dei Nine Inch Nails del 1994 e stupitevi per la loro noncurante e sfrontata sincerità!

Non la traduco perché è facile da capire. Parla di vecchiaia, di rimpianti, di solitudine.

Parla della vita, parla di noi.

Johnny Cash ne fece una cover che, come spesso succede, si rivelò essere più bella e struggente dell’originale.

Ecco il link: http://www.youtube.com/results?search_query=cash+hurt&aq=0

I hurt myself today
to see if I still feel
I focus on the pain
the only thing that's real
the needle tears a hole
the old familiar sting
try to kill it all away
but I remember everything
what have I become?
my sweetest friend
everyone I know
goes away in the end
and you could have it all
my empire of dirt

I will let you down
I will make you hurt

I wear this crown of thorns
upon my liar's chair
full of broken thoughts
I cannot repair
beneath the stains of time
the feelings disappear
you are someone else
I am still right here

what have I become?
my sweetest friend
everyone I know
goes away in the end
and you could have it all
my empire of dirt

I will let you down
I will make you hurt

if I could start again
a million miles away
I would keep myself
I would find a way

Das Schiff, La nave. Bertolt Brecht


Quando ti prende quella folle ansia, quella indicibile paura di vivere, lo stomaco ti si stringe, il sudore ti cola sulla fronte anche se si gela, vorresti scappare , nasconderti, ma dove? come?   e soprattutto,  perchè?

" ...Fremde Fischer sagten aus...

" ...Pescatori estranei dissero: qualcosa avevano visto
  che spariva nell' acqua quanto più veniva vicino.
  Un'isola? Una zattera imputridita?
  Qualcosa si avventò, lucido di sterco di gabbiani,
  muto e grosso, pieno di alghe, acqua, luna
  e cose morte, contro il cielo imputidrito.

venerdì 26 novembre 2010

POESIA PER IL BLOG, Ipazia










Poesia per il blog
Ho riguardato tutto il blog
andando all'indietro e all'indietro e all'indietro.
Dentro ho trovato fatti, inizi, percorsi
amore, lotte, divani, cani
miti, occhi sul mondo sghembi
parole incerte, lente, suadenti
appuntamenti, commenti
note, immagini, cuori, venti
sassi, inciampi, strade pendenti
donne, uomini, mondi
a volte vicini, a volte distanti
e Iago
e Ipazia
che nel magma del web s’incontrarono
e con le parole giocarono e se stessi
disegnarono.
Dedicata al blog è questa poesia
perché continui e non voli via.
Poesia di Ipazia

mercoledì 24 novembre 2010

Ma com' era cominciato tutto? Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia

Sulla spiaggia di Sidone un toro tentava di imitare un gorgheggio amoroso. Era Zeus. Fu scosso da un brivido, come quando  i tafani lo pungevano. Ma questa volta un brivido dolce. Eros gli stava mettendo sulla groppa la fanciulla Europa...

 Ma com' era cominciato tutto? Un gruppo di ragazze giocava lungo un fiume, raccogliendo fiori. Nummerose altre volte una scena del  genere sarebbe apparsa irresistibile agli Dei. Persefone venne rapita " mentre giocava con le fanciulle dal seno profondo" e raccoglieva rose, crochi, viole, iris, giacinti, narcisi...

 Ma com' era cominciato tutto? Europa, verso l' alba, dormendo nella sua stanza al primo piano del palazzo reale,aveva avuto un sogno strano: si trovava tra due donne, una era l' Asia, l' altra era la terra che le sta do fronte, e non ha un nome...

 Ma com' era cominciato tutto? Se si vuole storia, è storia della discordia. E la discordia nasce dal ratto di una fanciulla, o dal sacrificio di una fanciulla. E l' uno trapassa continuamente nell' altro. Furono "i lupi mercanti "sbarcati dalla Fenicia che rapitono in Argo la tauropàrthenos, la " vergine dedicata al toro", chiamata Io....


Ma com' era cominciato tutto? Arrivati nell'Argolide, i mercanti Fenici passarono cinque o sei giorni a vendere le loro merci, che portavano dal Maar Rosso, dall' Egitto e dalla Siria. La nave era all' ancora, e sulla riva la gente del luogo guardava, toccavaa, trattava quegli oggetti nati così lontano. Le ultime mercanzie erano ancora invendute quando giunse un gruppo di donne, e fra loro Io, la figlia del re. Continuavano a trattare e comprare. D' un tratto i marinai mercanti si gettarono su di loro: Alcune riuscirono a fuggire: Ma Io e altre furono rapite...


" Ora il rapire donne è considerato azione da malfattori, ma il preoccuparsi di donne rapite è azione da dissennati, mentre da saggi è il non darsi delle rapite alcun pensiero, perchè è chiaro che se non avessero voluto non sarebbero state rapite"
                  Erodoto



Già, com' è cominciato tutto?
E com'è finito tutto?
E perchè?

mercoledì 17 novembre 2010


Per Iago




Ode al giorno felice

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.

Pablo Neruda

sabato 13 novembre 2010

da La Terra del Rimorso, Ernesto De Martino

Stu pettu è fatto cimbalu d' amuri
Tasti li sensi mobili e accorti
Cordi li chianti, suspiri e duluri
Rosa è lu cori miu feritu a morti

Strali è lu ferru, chiai sò li miei arduri

Marteddu è lu pensieri, e la mia sorti
Mastra è la donna mia, ch'à tutti l' huri
Cantando canta leta la mia morti.

                                

' Sto petto è fatto cembalo d' amore
Tasti i sensi sensibili e pronti
Corde i pianti, sospiri e dolori
Rosa ( del clavicembalo) è il mio cuore
                                           ferito a morte


Punta è il ferro, piaghe sono i miei ardori


Martello è il mio pensiero e la mia sorte
Corega è la donna mia, che in tutte l' ore
Cantando canta lieta la mia morte.

                   
 Molto bella anche questa!!!:
                                                                                                    

http://www.laterradelrimorso.it/pizzicadisanvito                                                  

giovedì 11 novembre 2010

Ciao a chiunque legga.
Oggi voglio farvi leggere una mia poesia, che fa parte del mio secondo libro di poesie, peraltro non ancora edito, che s'intitola: "Poesie mentre si vive."
Il titolo sta a rimarcare il fatto che scrivere è semplicemente frutto della vita, il che sembra ovvio, ma, se ci riflettete, non lo è poi tanto.
Ci sono scrittori, infatti, che hanno scritto libri e libri senza muoversi mai dalla propria stanza (prendete Salgari, per esempio) o altri che si sono isolati in una sorta di autismo intellettuale (prendete Salinger, per esempio) senza più scrivere una riga.
Io voglio sottolineare il fatto che tutto quello che scrivo è strettamente legato a quello che succede, non soltanto alla mia vita interiore, ma anche a quello che succede intorno e fuori da me.
La vogliamo chiamare poesia militante? In questi tempi bui di smantellamento di ogni coscienza sociale e politica, chiamiamola proprio così.

21/04/09

Esceth Ekos

Credete che non vi veda
ora che sono carne in putrefazione
lasciata alla pietà dei gabbiani
che stridono in larghi cerchi sopra di me.
Che volete che vi dica?
Pensavo di potermi salvare
e con me il mio bambino
pensavo di avere diritto alla vita
essendo, per caso, o per disgrazia, nata
proprio come quelli che nascono
nella parte fortunata del mondo.
Ora che mi guardate dal vostro televisore
pensate che tutto questo non vi riguardi
e che sia solo un cadavere in più
ma io vi vedo e vi giudico
che siano maledetti
quelli che affamano il mondo.

mercoledì 10 novembre 2010

Un Tonno filosofo, a philosopher Tuna, da Pinocchio, Carlo Collodi





Pubblicità Progresso
                                            there is more dignity in dying in the water than in oil!..


 E Pinocchio a nuotar più lesto che mai, e via, e via, e via, come andrebbe una palla di fucile. E già era presso lo scoglio, e già la Caprettina, spenzolandosi tutta sul mare, gli porgeva le sue zampine davanti per aiutarlo a uscire dall'acqua!
Ma oramai era tardi! Il mostro lo aveva raggiunto: il mostro, tirando il fiato a sé, si bevve il povero burattino, come avrebbe bevuto un uovo di gallina: e lo inghiottì con tanta violenza e con tanta avidità, che Pinocchio, cascando giù in corpo al Pesce-cane, batté un colpo così screanzato, da restarne sbalordito per un quarto d'ora.
Quando ritornò in sé da quello sbigottimento, non sapeva raccapezzarsi, nemmeno lui, in che mondo si fosse. Intorno a sé c'era da ogni parte un gran buio: ma un buio così nero e profondo, che gli pareva di essere entrato col capo in un calamaio pieno d'inchiostro. Stette in ascolto e non sentì nessun rumore: solamente di tanto in tanto sentiva battersi nel viso alcune grandi buffate di vento. Da principio non sapeva intendere da dove quel vento uscisse: ma poi capì che usciva dai polmoni del mostro. Perché bisogna sapere che il Pesce-cane soffriva moltissimo d'asma, e quando respirava, pareva proprio che tirasse la tramontana.
Pinocchio, sulle prime, s'ingegnò di farsi un poco di coraggio: ma quand'ebbe la prova e la riprova di trovarsi chiuso in corpo al mostro marino allora cominciò a piangere e a strillare: e piangendo diceva:
"Aiuto! aiuto! Oh povero me! Non c'è nessuno che venga a salvarmi?"
"Chi vuoi che ti salvi, disgraziato?..." disse in quel buio una vociaccia fessa di chitarra scordata.
"Chi è che parla così?" domandò Pinocchio, sentendosi gelare dallo spavento.
"Sono io! sono un povero Tonno, inghiottito dal Pesce-cane insieme con te. E tu che pesce sei?"
"Io non ho che vedere nulla coi pesci. Io sono un burattino."
"E allora, se non sei un pesce, perché ti sei fatto inghiottire dal mostro?"
"Non son io, che mi son fatto inghiottire: gli è lui che mi ha inghiottito! Ed ora che cosa dobbiamo fare qui al buio?..."
"Rassegnarsi e aspettare che il Pesce-cane ci abbia digeriti tutt'e due!..."
"Ma io non voglio esser digerito!" urlò Pinocchio, ricominciando a piangere.
"Neppure io vorrei esser digerito, soggiunse il Tonno, ma io sono abbastanza filosofo e mi consolo pensando che, quando si nasce Tonni, c'è più dignità a morir sott'acqua che sott'olio!..


Neither do I wish to be digested," added the Tuna, "but I am philosopher enough and I console myself by thinking that, when one is born a Tuna, there is more dignity in dying in the water than in oil!..

sabato 6 novembre 2010

ORAZIO, Satire, III , versi 260, 271 . Trad. R. Ghiotto

 Amator exclusus qui distat, agit ubi secum...

Non si comporta così anche un amante respinto che dentro di sè dibatte se andare o non andare là dove finirà, non chiamato, per tornare; e intanto non si stacca dalla detestata porta di lei. " Non andrò nemmeno adesso, che mi ha chiamato? O non è meglio che pensi a metter fine a queste angosce? Mi ha cacciato; ora mi richiama. Ci tornerò? No, neanche se mi supplica in ginocchio." Ed ecco cosa dice il servo, che ha più testa di lui, e parecchio: " Padrone, queste cose, che non hanno misura nè criterio, non si possono affrontare con misura e criterio. Sono i guai dell' amore: guerra, poi di nuovo pace; vicende mobili e fluttuanti secondo una sorte cieca quasi al modo delle fasi del tempo; e chi si adoperasse a renderle stabili a suo vantaggio, non ne caverebbe niente, come se volesse mostrarsi  pazzo, ma con misura e con un certo criterio."

mercoledì 3 novembre 2010


Oggi vi parlerò del MacGuffin che è un termine coniato da quel genio di Alfred Hitchcock per indicare un espediente attraverso il quale si fornisce dinamicità alla trama.
Il MacGuffin è un qualcosa che per i personaggi del film ha un'importanza cruciale, attorno al quale si crea enfasi e si svolge l'azione ma che non possiede un vero significato per lo spettatore.
L'esempio per eccellenza di MacGuffin si trova nel film di Hitchcock, Psycho, uscito nel 1960. Candidato a quattro Oscar, è stato il maggior successo commerciale del regista, il più imitato e omaggiato e nel 1992 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Forse non tutti sanno che il film è tratto dall'omonimo romanzo di Robert Bloch e che il personaggio di Norman Bates (l’assassino) è ispirato alla figura di Ed Gein che, nel periodo tra il 1947 e il 1957, uccise due persone nella zona di La Crosse e Plainfield nel Wisconsin, creando decorazioni casalinghe con i resti delle vittime.
In Psycho l'esempio per eccellenza di MacGuffin è la busta con i 40.000 dollari: il film inizia, infatti, con una ragazza che ruba dei soldi e li porta via con sé fuggendo dalla città nascondendoli in una busta da lettere che viene ripetutamente ed insistentemente inquadrata come fosse il fulcro della storia; più avanti, però, la trama prende una piega del tutto diversa e la busta esce di scena, per cui alla fine lo spettatore capisce che i soldi non erano altro che un espediente per mettere in moto la vera storia!
Curiosità:
La scena della doccia (45 secondi) è formata da 70 inquadrature, ha richiesto una settimana di riprese e l'uso di una controfigura per la Leigh.
L'accoltellamento dura 22 secondi, per un totale di 35 inquadrature.
Il liquido che scorre nella doccia è cioccolato fuso.
In nessuna delle numerose scene montate per l'omicidio nella doccia si può vedere il coltello affondare nel corpo di Marion; è il montaggio serrato, che fa supporre allo spettatore quello che non si vede.
La colonna sonora di Bernard Herrmann fu eseguita da un'orchestra composta esclusivamente di archi.
L'originale usato per il motel, in stile "gotico californiano", è in realtà più piccolo di una vera casa ed è ancora conservato agli Universal Studios.
Alfred Hichcock ideò una clausola commerciale nel contratto che poi sarebbe diventata legge: impedire agli spettatori di entrare a film iniziato; il trailer da lui stesso ideato prevedeva una voce finale fuori campo che diceva: "Il film che dovete vedere dall'inizio o non vedere affatto".
In Italia il titolo del film perde un’ acca, diventando Psyco.
Vi lascio con un altro celebre esempio di MacGuffin che è quello attorno al quale ruota il “mistero della valigetta” nel film Pulp Fiction: alla fine dell'opera lo spettatore non sa che cosa contenga una valigetta (che rappresenta il MacGuffin), che tuttavia il regista ha potuto utilizzare per giustificare diverse sequenze narrative.





giovedì 28 ottobre 2010

Stephen Crane, The red badge of courage

The cold passed reluctantly from the earth, and the retiring fogs revealed an army stretched out on the hills, resting. As the landscape changed from brown to green, the army awakened, and began to tremble with eargeness at the noise of rumors. It cast its eyes upon the roads, which were growing from long troughs of liquid mud to proper thoroughfares. A river, ambertinted in the shadow of its banks, purled at the army's feet; and at night, when the stream had become of a sorrowful blackness, one could see across it the red, eye-like gleam of hostile camp-fires set in the low brows of distant hills.

E' l' appassionante inizio de The red badge of courage, di S. Crane,  un racconto sulla guerra civile americana, e sugli orrori e sulla assenza di ogni gloria nelle battaglie, dove solo la morte è veramente presente.
 Da alcuni considerato scritto da un veterano della Guerra Civile, il racconto in effetti è stato  creato da uno scrittore non ancora  nato ai tempi  del più grande spargimento di sangue sul territorio degli Stati Uniti.

 A man near him who up to this had been working feverishly at his rifle suddendly stopped and ran with howls.
A lad whose face had borne an expression of exalted courage, the majesty of he who dares give his life was, at an instant, smitten abject. 
 He ran like a rabbit... 







lunedì 25 ottobre 2010



Che ci posso fare? La Millay mi piace tanto! E guardate com'era bella!




FROM A FEW FIGS FROM THISTLES
BY EDNA ST. VINCENT MILLAY

SONNET III

OH, think not I am faithful to a vow!
Faithless am I save to love's self alone.
Were you not lovely I would leave you now:
After the feet of beauty fly my own.
Were you not still my hunger's rarest food,
And water ever to my wildest thirst,
I would desert you–think not but I would!–
And seek another as I sought you first.
But you are mobile as the veering air,
And all your charms more changeful than the tide,
Wherefore to be inconstant is no care:
I have but to continue at your side.
So wanton, light and false, my love, are you,
I am most faithless when I most am true.


OH, non pensar ch’io sia fedele a un voto!
Infedele son tranne che allo stesso amor.
Non fossi tu adorabile or or ti lascerei:
E dietro la bellezza volerei.
Non fossi tu raro cibo per mia fame,
Ed acqua sempre e sempre per mia sete,
Io t’abbandonerei – non pensarlo ma lo farei!
E un altro e non più te cercherei.
Ma tu sei mobile come mutevol aria,
E le tue grazie più di marea incostanti,
E quindi di esser incostante non mi curo:
Io devo continuare al fianco tuo.
Così, lascivo, sincero e falso, sei tu, mio amor,
Io sono più infedel quanto più sincera son.

Traduzione di Ipazia

domenica 24 ottobre 2010

il lodo alfano ( il minuscolo è mio) e il Presidente degli Stati Uniti ...

 

Rubens: Clinton e Monica
. Senatore Gasparri continuerete l'iter parlamentare sul Lodo Alfano anche se il presidente del Consiglio ha chiesto che venga ritirato? «Non lo ha detto Berlusconi. È solo una frase riportata in un pezzo del Corriere della Sera. Io so solo che il Lodo Alfano costituzionale è un atto del Parlamento e quindi siamo noi, deputati e senatori, che ci prendiamo la responsabilità di farne continuare l'iter. E lo facciamo proprio per non trasformare in una vicenda personale quella che è una cosa istituzionale. Quel lodo è un'esigenza che va oltre il fatto che una specifica carica sia ricoperta in un dato momento da una persona determinata...

Gaetano Pecorella. «Il lodo Alfano - spiega - deve andare avanti, per garantire la governabilità sia al premier attuale sia a chi, speriamo il più tardi possibile, gli succederà» e, in ogni caso, «non tocca le prerogative del presidente della Repubblica». Il Parlamento, ricorda, «è la massima espressione della democrazia, è l’unico a cui possa toccare una valutazione sul comportamento» del capo dello Stato. Pecorella, infine, solidarizza con Berlusconi «perché ormai qualunque legge si faccia finisce per essere attribuita alla sua volontà».

Nel maggio del 1994, Paula Corbin Jones inoltrò denuncia contro William Jefferson Clinton alla Corte Distrettuale del Distretto Orientale dell'Arkansas.  La Jones asserì che, quand'era Governatore dell'Arkansas, il presidente Clinton la molestò sessualmente in una camera d'albergo a Little Rock.  Il presidente Clinton respinse le accuse. E gli contestò, inoltre, la facoltà di un privato cittadino d'intentare azione legale contro un presidente in carica.
Nel maggio del 1997 la Corte Suprema respinse all'unanimità l'eccezione legale del presidente.  La Corte concluse che la Jones, "al pari di ogni altro cittadino che invochi correttamente la giurisdizione [della corte distrettuale]... ha diritto a adeguato giudizio",

e pertanto la Jones aveva il diritto di perseguire le sue ragioni con il presidente in carica.

http://ercoleguidi.altervista.org/starr/index.htm

sabato 23 ottobre 2010

Bertolt Brecht, Aus den " Augsburger Sonetten"

Sechstes Sonett

Als ich vor Jahr un Tag mich an dich hing
War ich darauf nicht allzu sehr erpicht:
Wenn man nicht wunscht, vermiBt man vielleicht nicht.
Gab's wenig Lust, ist auch der Gran gering.


Quando un tempo, ti ero affezionato
non è poi che il  mio amore fosse smania:
se non si desidera, forse, non si sente la mancanza.
Se la gioia fu poca, anche il dolore è scarso.


...Ich meine nur: wenn einer an nichts hing
Dem stund auch keine schlimme Zeit bevor.
Indessen sind wir nicht  die Herrn der Dinge.


...Intendo solo questo: se uno non ha nessun amore
non ha neanche un' epoca grama che lo attende.
Tuttavia noi non siamo padroni delle cose.


Da B. Brecht, Poesie, Einaudi Tascabili, Trad. vari


giovedì 21 ottobre 2010

Orazio, A Neera

Nox erat et caelo fulgebat Luna sereno
inter minor sidera,

cum tu, magnorum numen laesura deorum,
in verba iurabas mea,

artius atque  hedera procera adstringitur ilex...


Era notte ,nel cielo cristallino
fra le altre stelle, candida

risplendeva la luna, e tu, cingendomi
come la quercia l' edera

sugli dei mi giuravi un mutuo amore... 


Orazio, Epodi, trad. R. Ghiotto M. Abbbade

mercoledì 20 ottobre 2010


Oggi vi parlo di un musical di cui non sapevo nulla e che mi ha incuriosito molto. Il tutto è partito da una canzone che mi piace molto e che si intitola “Feeling good” che ho sempre conosciuto ma di cui ho sempre saputo poco.
Ho cominciato a girovagare sul web e, com’è mio costume, andando sempre a ritroso, come nel gioco delle scatole cinesi, ho scoperto che:
Feeling Good (anche noto come Feelin' Good) è un brano musicale scritto da Anthony Newley e Leslie Bricusse per il musical del 1965 The Roar of the Greasepaint-the Smell of the Crowd e da quel momento ricantata da numerosi artisti fra cui Nina Simone, Sammy Davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublè, Michelle McManus, George Michael. Ma molte delle cover più recenti si sono ispirate alla versione di Nina Simone, più che all'originale, al punto che spesso il brano è accreditato alla Simone.
Il musical è una parabola, un’allegoria comica sulle classi sociali e sull’ingiustizia sociale nell’ Inghilterra degli anni ’60. Esso dipinge il conflitto fra Sir, un prodigioso individuo che si ritrova sempre dalla parte del vincitore e Cocky, suo mite partner, che, invece, è sempre dalla parte dei perdenti. C’è, poi, un terzo personaggio che è Kid, ansioso di imparare tutto ciò che può da Sir, aiutandolo, al contempo, a tenere Cocky al suo posto.
Ma il musical non ebbe alcun successo in Inghilterra e non arrivò mai ai teatri del West End. Ciononostante, il produttore teatrale americano David Merrick lo vide a Liverpool e decise di farlo rappresentare negli States. Il tour ebbe talmente tanto successo che il produttore si rifece di quasi tutte le spese mentre lo spettacolo era ancora in tour!
Ascoltate la versione di "Feeling good" di Nina Simone e quella dei Muse che, nel settembre 2010, è stata votata dal pubblico su NME, un magazine online, la migliore cover di tutti i tempi, battendo persino la versione dei Beatles di “Twist and shout” e la versione di Johnny Cash di “Hurt”.

For those who read us from abroad welcome! Here is a brief summary of my post:
All began when I listened on web to the song “Feeling good”, a song I knew and liked but about which I didn’t know very much. Travelling on web (do you know the song from Jamiroquai “Travelling without moving?”) I discovered that it is a song from the musical The Roar of the Greasepaint-the Smell of the Crowd (what a strange title, isn’t it?), written by Leslie Bricusse and Anthony Newley and represented on London stages in 1965. It is a comic allegory about the class system in England and depicts the conflict between Sir, a portentous individual who is always on the winning side, and Cocky, his meek partner , who always seems to be on the losing end of the “game” the two incessantly play. The strange and amazing thing is that the musical failed when it was first staged in London but became an enormous success on Broadway stages, where it was brought by the American theatre producer David Merrick whose investment was paid back while the show was still on the road!
The song “Feeling good” has been sung from many and many artists among which are Nina Simone, Sammy davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublè, Michelle McManus, George Michael. But the most famous version is that of Nina Simone, in fact many of the most recent cover of the song are inspired to her version.
Listen to it and to Muse version that, in September 2010 was voted, via NME (aka New Musical Express) the greatest cover song of all time beating out The Beatles' version of "Twist and Shout" and Johnny Cash's "Hurt".

Goodbye to you!

Bonanni, Cisl: "Dieci, cento, mille Pomigliano", o la scoperta dell' acqua calda

 Prima del testo dell' accordo (sic), una botta dal Capitale di Marx: " L' orda degli insoddisfatti, che si illudeva di essere invincibile trincerandosi dietro le vecchie linee della divisione del lavoro, si vide così  attaccata di fianco e vide le sue difese distrutte dalla tattica meccanica moderna.
Dovettero arrendersi a discrezione.
...il capitale, forzando la scienza a servirlo, costringe sempre alla docilità la mano ribelle del lavoro."  

 Ure, Philosophy of Manufactures, pp 367-370

                       


                                           Il testo dell' accordo



Orario di lavoro
La produzione della futura Panda si realizzerà con l’utilizzo degli impianti di produzione per 24 ore giornaliere e per 6 giorni la settimana, comprensivi del sabato, con uno schema di turnazione articolato a 18 turni settimanali. L’attività lavorativa degli addetti alla produzione e collegati (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario e ferma la durata dell’orario individuale contrattuale, sarà articolata su tre turni giornalieri di 8 ore ciascuno a rotazione, secondo i seguenti orari: primo turno dalle ore 6.00 alle ore 14.00, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 13.30 alle ore 14.00; secondo turno dalle ore 14.00 alle ore 22.00, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 21.30 alle ore 22.00; terzo turno dalle ore 22.00 alle ore 6.00 del giorno successivo, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 5.30 alle ore 6.00. La settimana lavorativa avrà pertanto inizio alle ore 6.00 del lunedì e cesserà alle ore 6.00 della domenica successiva. Lo schema di orario prevede il riposo individuale a scorrimento nella settimana. L'articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 1-3-2. Il 18° turno, cadente tra le ore 22.00 del sabato e le ore 6.00 del giorno successivo, sarà coperto con la retribuzione afferente la festività del 4 novembre e/o con una/due festività cadenti di domenica (sulla base del calendario annuo), con i permessi per i lavoratori operanti sul terzo turno maturati secondo le modalità previste dall’accordo 27 marzo 1993 (mezzora accantonata sul terzo turno per 16 turni notturni effettivamente lavorati pari a 8 ore) e con la fruizione di permessi annui retribuiti (P.A.R. contrattuali) sino a concorrenza. Le attività di manutenzione saranno invece svolte per 24 ore giornaliere nell’arco di 7 giorni la settimana per 21 turni settimanali. L’attività lavorativa degli addetti (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario, sarà articolata su 3 turni strutturali di 8 ore ciascuno, con la mezzora retribuita per la refezione nell’arco del turno di lavoro a rotazione e con riposi individuali settimanali a scorrimento. L’orario di lavoro giornaliero dei lavoratori addetti al turno centrale (quadri, impiegati e operai) va dalle ore 8.00 alle ore 17.00, con un’ora di intervallo non retribuito. Per i quadri e gli impiegati addetti al turno centrale si conferma l’attuale sistema di flessibilità dell’orario di lavoro giornaliero (orario in entrata dalle ore 8 alle ore 9 calcolato a decorrere dal primo dodicesimo di ora utile). In alternativa, su richiesta delle organizzazioni sindacali nel caso in cui intendessero avvalersi della facoltà di deroga a quanto previsto dal D. Lgs. 66/2003 e successive modifiche e integrazioni in materia di riposi giornalieri e settimanali. Lo schema di orario per lo stabilimento prevede, a livello individuale, una settimana a 6 giorni lavorativi e una a 4 giorni. L’articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 3-2-1. Nella settimana a 4 giorni saranno fruiti 2 giorni consecutivi di riposo secondo il seguente schema: lunedì e martedì, ovvero mercoledì e giovedì, ovvero venerdì e sabato. Preso atto delle richieste da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, al fine di non effettuare il 18° turno al sabato notte, lo stesso viene anticipato strutturalmente alla domenica notte precedente. Pertanto il riposo settimanale domenicale avviene dalle ore 22 del sabato alle ore 22 della domenica. Lavoro straordinario
Per far fronte alle esigenze produttive di avviamenti, recuperi o punte di mercato, l’azienda potrà far ricorso a lavoro straordinario per 80 ore annue pro capite, senza preventivo accordo sindacale, da effettuare a turni interi. Nel caso dell’organizzazione dell’orario di lavoro sulla rotazione a 18 turni, il lavoro straordinario potrà essere effettuato a turni interi nel 18 turno, già coperto da retribuzione secondo le modalità indicate al capitolo orario di lavoro, o nelle giornate di riposo. L’azienda comunicherà ai lavoratori, di norma con 4 giorni di anticipo, la necessità di ricorso al suddetto lavoro straordinario e terrà conto di esigenze personali entro il limite del 20% con sostituzione tramite personale volontario. Con accordo individuale tra azienda e lavoratore, l’attività lavorativa sul 18° turno potrà essere svolta a regime ordinario, con le maggiorazioni del lavoro notturno: in tal caso non si darà corso alla copertura retributiva collettiva del 18° turno. Il lavoro straordinario, nell’ambito delle 200 ore annue pro capite, potrà essere effettuato per esigenze produttive, tenuto conto del sistema articolato di pause collettive nell’arco del turno, durante la mezzora di intervallo tra la fine dell’attività lavorativa di un turno e l’inizio dell’attività lavorativa del turno successivo. In questo caso la comunicazione ai lavoratori del lavoro straordinario per esigenze produttive saranno effettuate con un preavviso minimo di 48 ore.
Rapporto diretti-indiretti
on l’avvio della produzione della futura Panda e in relazione al programma formativo saranno riassegnate ai lavoratori le mansioni necessarie per assicurare un corretto equilibrio tra operai diretti e indiretti, garantendo ai lavoratori la retribuzione e l’inquadramento precedentemente acquisiti, anche sulla base di quanto previsto dall’art. 4, comma 11, legge 223/91. Inoltre, a fronte di particolari fabbisogni organizzativi potrà essere richiesto ai lavoratori, compatibilmente con le loro competenze professionali, la successiva assegnazione ad altre postazioni di lavoro. Bilanciamenti produttivi
La quantità di produzione prevista da effettuare per ogni turno, su ciascuna linea, e il corretto rapporto produzione/organico saranno assicurati mediante la gestione della mobilità interna da area ad area nella prima ora del turno in relazione agli eventuali operai mancanti o, nell’arco del turno, per fronteggiare le perdite derivanti da eventuali fermate tecniche e produttive.
er riportare il sistema produttivo dello stabilimento Giambattista Vico alle migliori condizioni degli standard internazionali di competitività, si opererà, da un lato, sulle tecnologie e sul prodotto e, dall’altro lato, sul miglioramento dei livelli di prestazione lavorativa con le modalità previste dal sistema WCM e dal sistema Ergo-UAS. Le soluzioni ergonomiche migliorative, derivanti dall’applicazione del sistema Ergo-UAS, permettono, sulle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo, un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo, nell’arco del turno di lavoro, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Sui tratti di linea meccanizzata denominati "passo-passo", in cui l’avanzamento è determinato dai lavoratori mediante il cosiddetto "pulsante di consenso", le soluzioni ergonomiche migliorative permettono un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo o individuale a scorrimento sulla base delle condizioni tecnico-organizzative, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Per tutti i restanti lavoratori diretti e collegati al ciclo produttivo le soluzioni ergonomiche migliorative permettono la conferma della pausa di 20 minuti, da fruire anche in due pause di 10 minuti ciascuna in modo collettivo o individuale a scorrimento. Con l’avvio del nuovo regime di pause, i 10 minuti di incremento della prestazione lavorativa nell’arco del turno, per gli addetti alle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo e per gli addetti alle linee "passo-passo" a trazione meccanizzata con "pulsante di consenso", saranno monetizzati in una voce retributiva specifica denominata "indennità di prestazione collegata alla presenza". L’importo forfettario, da corrispondere solo per le ore di effettiva prestazione lavorativa, con esclusione tra l’altro delle ore di inattività, della mezzora di mensa e delle assenze la cui copertura retributiva è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa, per tutti gli aventi diritto, in misura di 0,1813 euro lordi ora. Tale importo è onnicomprensivo ed è escluso dal TFR, dal momento che, in sede di quantificazione, si è tenuto conto di ogni incidenza sugli istituti legali e/o contrattuali e pertanto il suddetto importo forfettario orario è comprensivo di tutti gli istituti legali e/o contrattuali.
Formazione
È previsto un importante investimento in formazione per preparare i lavoratori e metterli in condizioni di operare nella nuova realtà produttiva. Le attività formative si svolgeranno contemporaneamente alla ristrutturazione degli impianti e saranno fortemente collegate alle logiche WCM. I corsi di formazione saranno tenuti con i lavoratori in cigs e le Parti convengono fin d’ora che la frequenza ai corsi sarà obbligatoria per i lavoratori interessati. Il rifiuto immotivato alla partecipazione nonché l’ingiustificata mancata frequenza ai corsi, oltre a dar luogo alle conseguenze di legge, costituirà a ogni effetto comportamento disciplinarmente perseguibile. Non sarà richiesto a carico azienda alcuna integrazione o sostegno al reddito, sotto qualsiasi forma diretta o indiretta, per i lavoratori in cigs che partecipino ai corsi di formazione.
Recuperi produttivi
Le perdite della produzione non effettuata per causa di forza maggiore o a seguito di interruzione delle forniture potranno essere recuperate collettivamente, a regime ordinario, entro i sei mesi successivi, oltre che nella mezzora di intervallo fra i turni, nel 18° turno (salvaguardando la copertura retributiva collettiva) o nei giorni di riposo individuale.
Assenteismo
 r contrastare forme anomale di assenteismo che si verifichino in occasione di particolari eventi non riconducibili a forme epidemiologiche, quali in via esemplificativa ma non esaustiva, astensioni collettive dal lavoro, manifestazioni esterne, messa in libertà per cause di forza maggiore o per mancanza di forniture, nel caso in cui la percentuale di assenteismo sia significativamente superiore alla media, viene individuata quale modalità efficace la non copertura retributiva a carico dell’azienda dei periodi di malattia correlati al periodo dell’evento. A tale proposito l’azienda è disponibile a costituire una commissione paritetica, formata da un componente della RSU per ciascuna delle organizzazioni sindacali interessate e da responsabili aziendali, per esaminare i casi di particolare criticità a cui non applicare quanto sopra previsto. Considerato l’elevato livello di assenteismo che si è in passato verificato nello stabilimento in concomitanza con le tornate elettorali politiche, amministrative e referendum, tale da compromettere la normale effettuazione dell’attività produttiva, lo stabilimento potrà essere chiuso per il tempo necessario e la copertura retributiva sarà effettuata con il ricorso a istituti retributivi collettivi (PAR residui e/o ferie) e l'eventuale recupero della produzione sarà effettuato senza oneri aggiuntivi a carico dell’azienda e secondo le modalità definite. Il riconoscimento dei riposi/pagamenti, di cui alla normativa vigente in materia elettorale, sarà effettuato, in tale fattispecie, esclusivamente nei confronti dei presidenti, dei segretari e degli scrutatori di seggio regolarmente nominati e dietro presentazione di regolare certificazione. Saranno altresì individuate, a livello di stabilimento, le modalità per un'equilibrata gestione dei permessi retribuiti di legge e/o contratto nell’arco della settimana lavorativa.
Cigs
Il radicale intervento di ristrutturazione dello stabilimento Giambattista Vico per predisporre gli impianti alla produzione della futura Panda presuppone il riconoscimento, per tutto il periodo del piano di ristrutturazione, della cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione per due anni dall’avvio degli investimenti, previo esperimento delle procedure di legge. In considerazione degli articolati interventi impiantistici e formativi previsti nonché della necessità di mantenimento dei normali livelli di efficienza nelle attività previste, non potranno essere adottati meccanismi di rotazione tra i lavoratori, non sussistendone le condizioni.
Abolizione voci retributive
A partire dal 1 gennaio 2011 sono abolite le seguenti voci retributive, di cui all’accordo del 4 maggio 1987 Parte III (Armonizzazione normativa e retributiva): paghe di posto, indennità disagio linea, premio mansione e premi speciali. Le suddette voci, per i lavoratori per i quali siano considerate parte della retribuzione di riferimento nel mese di dicembre 2010, saranno accorpate nella voce "superminimo individuale non assorbibile" a far data dal 1 gennaio 2011 secondo importi forfettari.
Maggiorazioni lavoro straordinario, notturno e festivo
Sono confermate le attuali maggiorazioni comprensive dell’incidenza sugli istituti legali e contrattuali.
Polo logistico di Nola
È confermata la missione del polo logistico della sede di Nola. Eventuali future esigenze di organico potranno essere soddisfatte con il trasferimento di personale dalla sede di Pomigliano d’Arco.
Clausola di responsabilità
Tutti i punti di questo documento costituiscono un insieme integrato, sicché tutte le sue clausole sono correlate e inscindibili tra loro, con la conseguenza che il mancato rispetto degli impegni eventualmente assunti dalle organizzazioni sindacali e/o dalla RSU ovvero comportamenti idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate per la realizzazione del Piano e i conseguenti diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti all’azienda dal presente accordo, posti in essere dalle organizzazioni sindacali e/o dalla RSU, anche a livello di singoli componenti, libera l’azienda dagli obblighi derivanti dalla eventuale intesa nonché da quelli derivanti dal CCNL Metalmeccanici in materia di: contributi sindacali, permessi sindacali retribuiti di 24 ore al trimestre per i componenti degli organi direttivi nazionali e provinciali delle organizzazioni sindacali ed esonera l’azienda dal riconoscimento e conseguente applicazione delle condizioni di miglior favore rispetto al CCNL Metalmeccanici contenute negli accordi aziendali in materia di: permessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dalla legge 300/70 per i componenti della RSU, riconoscimento della figura di esperto sindacale e relativi permessi sindacali. Inoltre comportamenti, individuali e/o collettivi, dei lavoratori idonei a violare, in tutto o in parte e in misura significativa, le presenti clausole ovvero a rendere inesigibili i diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti da esso all’Azienda, facendo venir meno l’interesse aziendale alla permanenza dello scambio contrattuale e inficiando lo spirito che lo anima, producono per l’azienda gli stessi effetti liberatori di quanto indicato alla precedente parte del presente punto.
Clausole integrative del contratto individuale di lavoro
Le clausole indicate integrano la regolamentazione dei contratti individuali di lavoro al cui interno sono da considerarsi correlate e inscindibili, sicché la violazione da parte del singolo lavoratore di una di esse costituisce infrazione disciplinare di cui agli elenchi, secondo gradualità, degli articoli contrattuali relativi ai provvedimenti disciplinari conservativi e ai licenziamenti per mancanze e comporta il venir meno dell’efficacia nei suoi confronti delle altre clausole. (fonte Apcom)

martedì 19 ottobre 2010

Alcudio: una Poesia . alcuni frammenti...

Defluxit amor etiam si infinitum dicitur...

 E' svanito in qualche triste vento
invernale, il nostro amore che pure
chiamammo infinito; in me lasciò
ferro dolce di rimpianti, in te,
forse , solo un ricordo da non
dimenticare. E ancora ricordo
tutte le certezze, adesso amare.



Silet fata manibus...



Muto rimane
il destino
nelle  ..(mani?) dei profeti.
Ed è così inutile ogni
poesia,
(..ogni?) lampo alla foce verde
del fiume.



Dum oculos classibus...

Così
 i tuoi occhi
Lunghi (.. sulle?) navi , e le stagioni
rosse di mele
in freddi
(...inverni?)

Mark Strand, Fiction, Narrativa

I think of the innocent lives
of people in novels who know they'll die
but not that the novel will end. How different they are
from us. Here, the moon stares dumbly down,
trough scattered clouds, onto the sleeping town,
and the wind rounds up the fallen leaves,
and somebody- namely me- deep in his chair
riggles the pages left, knowing there's not
much time for  the man and woman in the rented room...

No, non c'è molto tempo per l' uomo e la donna nella camera ad ore.
Il tempo è scaduto,l' amore è finito; insieme al capitolo...



mercoledì 13 ottobre 2010

Mark Strand, Is it you standing among the olive trees...






Is it you standing among the olive trees
Beyond the courtyard? You in the sunlight
Waving me closer with one hand  while the other

Shields your eyes from the brightness that turns
all that is not you dead white?...

You leaning down and putting
Your mouth against mine so I should know
that a kiss is only the beginning

Of what until now we could only imagine?
Is it you or the long compassionate wind
That whispers in my ear: alas, alas?


Sei tu tra gli ulivi
al di là del cortile? tu nel sole che mi fai cenno
di avvicinarmi con una mano mentre l' altra

ti scherma gli occhi dalla luminosità  che trasforma
tutto ciò che non è in te in bianco assoluto?


Tu nella notte sussurante che profuma di menta
ed è illuminata dal lontano territorio delle stelle?
Sei tu? Sei davvero tu?

You in the murmuring night  that is scented
with mint...

Che bello e che libertà mescolare versi e poesia, lingue diverse, ed uguali sentimenti!










lunedì 11 ottobre 2010


Lo sapevate che:

ODE ALLA VITA

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.


non è affatto di Pablo Neruda ma è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961.
La bufala gira da anni su Internet e solo pochissimi siti segnalano l’errore.
Ma la cosa più divertente e, al contempo, tragica (per il nostro paese) è che Clemente Mastella lesse questa poesia, credendola di Neruda, il giorno in cui, il 24 Gennaio 2008, fece cadere il governo Prodi.
Ma che voleva dire?
Che lui era l’unico ad essere vivo?
Che lui era l’unico ad avere un’anima?
Che tutti gli altri si limitavano a vivacchiare mentre lui, col piglio del grande condottiero, veleggiava a gonfie vele verso l’epos?
Credo che i fatti ci abbiano dato la risposta.
Ma ce l’avete anche voi la sensazione che la Storia non abbia più diritto di essere scritta con la S maiuscola, essendosi ridotta ad un fumetto di serie Z?
E chi potrebbe essere stato a detronizzarla?
Chissà perché mi viene subito in mente un nome.
E questo nome è quello di un uomo che ha fatto erigere per se stesso e per la sua famiglia e pare anche per molti suoi amici un imponente monumento funebre in stile egizio-milanese.
Poveretto, però, poiché l’imponenza del monumento è inversamente proporzionale alla sua grandezza (sia fisica che morale).
Per quanto riguarda “Ode alla vita” credo proprio che Pablo Neruda si sia sbellicato dalle risate sentendo Clemente Mastella leggere, con grande afflato, quella poesia credendola sua.

C' était l' èté, Era estate, Jacques Prevert

Un poeta  retorico e quasi sconosciuto alle nuove generazioni di lettori:

Dans ses deux mains
sous ma jupe relevée
j' etais nue comme jamais
Tout mon jeune corps
était en fete
des cheveux de ma tete
aux ongles de mes pieds
J' etais une source qui guidait
la baguette de sourcier

Nous faisons le mal
et le mal était bienfait








Ero nuda tra le sue mani
sotto la gonna alzata
nuda come non mai
Il mio giovane corpo
era tutto una festa
dalla punta dei miei piedi
ai capelli sulla testa
Ero come una sorgente
che guidava la bacchetta
del rabdomante

Noi facevamo il male
il male era fatto bene.