martedì 30 agosto 2011

It's Alright With Me (Cole Porter 1953)


It's the wrong time and the wrong place
Though your face is charming, it's the wrong face
It's not her face, but such a charming face
And it's alright with me

It's the wrong song with the wrong style
Though your smile is lovely, it's the wrong smile
It's not her smile, but such a lovely smile
That it's alright with me

You can't know how happy I am we met
I'm strangely attracted to you
There's someone I'm trying so hard to forget
Don't you wanna forget someone too

It's the wrong game with the wrong chips
Though your lips are tempting, they're the wrong lips
They're not her lips, but they're such tempting lips
That it's all right with me

It's the wrong time and the wrong place
Though your face is charming, it's the wrong face
It's not her face, but such a charming face
And it's alright with me

It's the wrong song with the wrong style
Though your smile is lovely, it's the wrong smile
It's not her smile, but a lovely smile
And it's alright with me

You can not know how happy I am we met
I'm strangely attracted to you
There's someone I'm trying so hard to forget
Don't you wanna forget someone too

It's the wrong game and the wrong chips
Though your lips are tempting, it's the wrong lips
They're not her lips, but they're such tempting lips
And it's all right with me

And it's all right, it's all right
It's all right with me
It's all right with me

It's the wrong time and the wrong place
Though your lips are charming, it's the wrong face
It's not her face but a charming face
And it's alright with me


E' il momento sbagliato ed il posto sbagliato...ma va tutto bene per me

lunedì 29 agosto 2011

Access rights



Everyone in Norway can enjoy vast areas of the countryside and engage in a wide variety of outdoor activities, free of charge. Access rights are a common good that is an integral part of the Norwegian cultural heritage. They allow us all to visit Norway’s mountains and forests, seashore, lakes and rivers, regardless of who owns the land.


Diritti di passaggio

Tutti in Norvegia possono usufruire di grandi parti del territorio ed esercitare una vasta gamma di attività  all '  aria aperta,  a titolo gratuito.  I diritto di accesso sono un bene comune che formano parte integrante del patrimonio culturale Norvegese. Grazie ad essi è permesso a tutti di visitare le montagne e le foreste,  le spiagge, i laghi ed i fiumi della Norvegia, indipendentemente da chi possieda la terra.












Responsibilities as well as rights 

   
It is very important to realise that access also involves responsibilities. The Outdoor Recreation Act is intended to strike a balance between the interests of the general public and landowners’ control of their own property, and to clarify what is and is not included in access rights.
One of the most important points to remember is that you must always show consideration and respect for other people, and make sure that your activities do not inconvenience other users, either visitors or people living and working in the area. The Act is designed to regulate access so that damage to the environment is minimised and conflict is avoided. It specifically states that visitors must behave with due care and make sure that they do not cause damage.
  

Diritti e responsabilità 


E' molto importante comprendere che il diritto di passaggio comporta anche delle responsabilità.  La Legge sulle attività all'aria aperta ha lo scopo di trovare un bilanciamento tra l' interesse pubblico in generale e il diritto dei proprietari della terra, e di chiarire ciò che è incluso e non è incluso nei diritti di passaggio. Uno dei punti più importanti da tenere a mente è  che bisogna sempre mostrare considerazione e rispetto per gli altri, ed essere sicuri che le proprie azioni non rechino incovenienti agli altri utenti, che siano visitatori o persone che vivano e lavorino nella zona. La Legge ha lo scopo di regolamentare  l 'accesso allo scopo di minimizzare il danno all' ambiente e di evitare conflitti. Essa afferma specificatamente che i visitatori devono comportarsi con diligenza ed assicurarsi di non provocare danni.



Foto G. Pancirolli


venerdì 26 agosto 2011

nearby, /just outside the ghetto ....



nearby, /just outside the ghetto /in a clearing between the low houses /a woman lives /that each day taught me not to love you /she suffered much for love /she knows the mysterious keys, to exit /from the labyrinth / where I was locked up by you /

And I'm free now
 
do you wanna really start again?

"...nearby, just outside the Ghetto..."



 Vicino, /appena fuori dal ghetto /in uno slargo tra le case basse / vive una donna / che mi insegna ogni giorno a non amarti/ ha sofferto molto per amore / lei conosce le chiavi misteriose, per uscire dal labirinto /in cui mi avevi rinchiuso /
 
  E io sono libero ora
   vuoi davvero ricominciare?


                                                                            AthR



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  " Vicino, /appena fuori dal ghetto...."

giovedì 25 agosto 2011

You get closer , we should not...


Embraced under the tall plane trees. On the riverside.




I thought to be out of this maze. I thought to
Be out of this
That I am now writing.
You look at me. You smile. "You get closer ,
we should not..."
We know what to expect , a fine rain , we  in hurrying, The Rule.*
It's raining hardly, the wind has ceased, 
The storm is far away...
You cry, you smile at me, you cry.
We walk embraced under the  tall plane trees.
On the riverside.


Ho pensato di essere fuori da questo labirinto. ho pensato
di  essere fuori da questo
 
che sto ora scrivo
Mi guardi. Sorridi."
Ti avvicini,
non dovremmo..."
Sappiamo cosa aspettarci ,
una pioggia sottile, abbiamo fretta, La Regola*
Piove appena, il vento è cessato,
la tempesta è lontana ... 
Tu piangi, mi sorridi, piangi.
camminiamo abbracciati sotto  i platani  alti.
Sul lungofiume.


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* Regola è il nome del settimo rione di Roma, indicato con R. VII[2].

Il nome deriva da Renula, ovvero da quella rena soffice che ancora oggi il fiume Tevere deposita durante le piene. Lo stemma del rione è un cervo rampante in campo turchino. Gli abitanti si dicevano (quando ancora i rioni avevano una identità sociale) Regolanti.

mercoledì 24 agosto 2011

MANIFESTO PER LA CANCELLAZIONE DELLA PAROLA AMORE

.. baudelaire charles, brecht berthold, campana dino e molti altri




 chiediamo, vogliamo, esigiamo la totale cancellazione della parola  amore  dal vocabolario, e quindi dalle poesie tutte, e dai romanzi e saggi e da ogni tipo di pubblicazione. 

Sappiamo tutti che lo que el amor les hace a los poetas no es tragìco, es atroz!


Ciò che  l' amore
fa ai poeti,  con pazienza e gentilezza,
mentre le farfalle lentamente ne rodono lo stomaco
ed il pancreas poco a poco smette di funzionare,
è alquanto ...fastidioso

e d' altronde fa scrivere "  

 Ma se è amore perdonami
perché unendo divido anche il mondo a metà
Forse è un angelo che si diverte così


Miele nel vino tu sei
Piccola venere
L’indifferenza ti fa
Altissima..." 


Nota tecnica: ideale far partire i due video ( identici) con uno sfasamento di 6/7 secondi; questo produce uno straniamento abbastanza simile a quello indotto dalla parola amore nei soggetti più deboli. Regolare il volume dei  due video secondo la propria sensibilità acustica.           







e finiamola con questo amore, sempre l'amore...

Sempre l' amore - diceva Ione - ; - principio e fine;
e di nuovo l' amore oltre la morte. Ah, Ione -
che notti stellate; e le stelle primaverili brillavano nell' aria
come bicchieri di cristallo...


Poi cosa avrà voluto dire Norbrandt con:

Il nostro amore è come Bisanzio
dev'essere stata
l'ultima sera. Dev' esserci stato
immagino
un alone sui volti
di chi si affollava....

Mmm... come sarà stata Bisanzio quell' ultima sera?  Potremo mai saperlo? 

ZAIDENWERG, Mark Strand poems in Spanish

  Alle prime traduzioni in spagnolo di numerose poesie di Mark Strand :








seguono ora

sempre dal bellissimo blog
     
                                                  ZAIDENWERG

domenica 21 agosto 2011

Set me where as the sun doth parch the green, Petrarca


CXLV

Pommi ove ‘l sol occide i fiori e l’erba

Pommi ove ‘l sol occide i fiori e l’erba
o dove vince lui il ghiaccio e la neve,
pommi ov’è il carro suo temprato e leve
et ov’è chi cel rende o chi cel serba;                                       4
pommi in umil fortuna od in superba,
al dolce aere sereno, al fosco e greve;
pommi a la notte, al dì lungo ed al breve,
a la matura etate od a l’acerba;                                              8
pommi in cielo od in terra od in abisso,
in alto poggio, in valle ima e palustre,
libero spirto od a’ suoi membri affisso;                                  11
pommi con fama oscura o con illustre:
sarò qual fui, vivrò com’io son visso,
continüando il mio sospir trilustre.               


Un vero diamante la traduzione di Henry Howard



Set me where as the sun doth parch the green, 
Or where his beams do not dissolve the ice; 
In temperate heat where he is felt and seen; 
With proud people, in presence sad and wise; 
Set me in base, or yet in high degree, 
In the long night, or in the shortest day, 
In clear weather, or where mists thickest be, 
In lost youth, or when my hairs be grey; 
Set me in earth, in heaven, or yet in hell, 
In hill, in dale, or in the foaming flood; 
Thrall, or at large, alive where so I dwell, 
Sick, or in health, in ill fame or good: 
Yours will I be, and with that only thought 
Comfort myself when that my hope is nought. 


Grazie ad Adele Kenny per i suoi suggerimenti...













sabato 20 agosto 2011

ADVENTURES IN THE SOVIET IMAGINARY. Children's Books and Graphic Art. THE UNIVERSITY OF CHICAGO

N. Sakonskaia, Mamin Most (Mom’s Bridge).  Ill. T. Zvonareva.  Moscow: Molodaia gvardiia, 1933









Una interessante mostra al   nuovo Centro esposizioni della Università di Chicago  offre la possibiltà di vedere l'ex Unione sovietica  attraverso gli occhi dei suoi cittadini più giovani.
“Adventures in the Soviet Imaginary", che aprirà il 22 agosto,  presso lo Special Collections Research Center, ospita una serie di rari libri per ragazzi  dell' epoca sovietica, insieme ad altra arte grafica dal 1927 al 1948.

A. Gromov, Trafarety. Moscow: OGIZ-Molodaia gvardiia, 1931A




Adventure in the Soviet Imaginary

August 22, 2011—
December 30, 2011

Special Collections Research Center
Exhibition Gallery
The University of Chicago Library
1100 East 57th Street
Chicago, Illinois 60637
Phone: (773) 702-8705

Monday through Friday from 8:30 to 4:45,
and on Saturdays from 9:00
to 12:45 when classes at the
University of Chicago are in session.

This exhibition is part of The Soviet
Arts Experience. For a full schedule
of events visit
SovietArtsExperience.org.

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Vedi su questo stesso blog:







mercoledì 17 agosto 2011

Vittorio Gasmann legge Montale

Genova, l' oscura primavera di Sottoripa
                            Lo sai, debbo riperderti e non posso


Come un tiro aggiustato mi sommuove
ogni opera, ogni grido e anche lo spiro
salino che straripa
dai moli e fa l’oscura primavera
di Sottoripa.

Paese di ferrame e alberature
a selva nella polvere del vespro.
Un ronzìo lungo viene dall’aperto,
strazia com’unghia i vetri.

Cerco il segno smarrito,
il pegno solo ch’ebbi in grazia da te.
E l’inferno è certo.


                                                                                            Eugenio Montale







  Cfr. Da un mottetto di Montale ho estratto
















domenica 14 agosto 2011

THE COUPLE, Mark Strand







Poesia letta da Mark Strand, Video del reading, con sottotitoli in inglese, in occasione del Erotikon Symposium  organizzato dalla Università di Chicago nel 2001.

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Erotikon was a three-day symposium at the University of Chicago on March 2-4, 2001.  It provided a forum for world-renowned scholars of philosophy, divinity, art history, the classics, film and literature, as well as artists and poets, to enter into a wide-ranging and lively exchange on the topic of love. The event included presentations in the form of lectures, poetry readings, a musical performance and a film screening, as well as multiple sessions for debate and discussion.





                                                               
                         THE COUPLE




The scene is a midtown station. 
                                             The time is 3 a.m.
Jane is alone on the platform,
Humming a requiem. 
   

She leans against the tiles.
She rummages in her purse
For something to ease a headache
That just keeps getting worse. 

She went to a boring party,
And left without her date,
Now she's alone on the platform,
 And the train is running late.

The subway station is empty, 
 Seedy, sinister, gray.
Enter a well-dressed man
Slowly heading Jane's way.

The man comes up beside her:
"Excuse me, my name is John,
I hope I haven't disturbed you.
If I have, I'll be gone.

"I had a dream last night
 That I would meet somebody new.
After twenty-four hours of waiting,
I'm glad she turned out to be you."

Oh where are the winds of morning?
 Oh where is love at first sight?
A man comes out of nowhere.
Maybe he's Mr. Right.

How does one find the answer,
If one has waited so long?
A man comes out of nowhere,
He's probably Mr. Wrong.

Jame imagines the future,
And almost loses heart.
She sees herself as Europe
And John as Bonaparte.





Oh, where is  love at first sight?




They walk to the end of the platform.
They stumble down to the tracks.
They stand among the wrappers
And empty cigarette packs.

The wind blows through the tunnel.
They listen to the sound.
The way it growls and whistles
Holds them both spellbound.


Jane stares into the dark:
"It's a wonder sex can be good
When most of the time it comes down to
Whether one shouldn't or should."

John looks down at his watch:
"I couldn't agree with you more,
And often it raises the question--
What are you saying it for?'"


-                                        They kneel beside each other
As if they were in a trance,
Then Jane lifts up her dress
And John pulls down his pants.


Everyone knows what happens,
Or what two people do
When one is on top of the other
Making a great to-do.


The wind blows through the tunnel
Trying to find the sky.
Jane is breathing her hardest,
And John begins to sigh:

"I'm a Princeton professor
God knows what drove me to this.
I have a wife and family;
I've known marital bliss.

"But things were turning humdrum,
And I felt I was being false.
Every night in our bedroom
I wished I were someplace else."

What is the weather outside?
What is the weather within
That drives these two to excess
And into the arms of sin?

They are the children of Eros.
They move, but not too fast.
They want to extend their pleasure,
They want the moment to last.

Too bad they cannot hear us.
Too bad we can't advise.
Fate that brought them together
Has yet another surprise.

Just as they reach the utmost
Peak of their endeavor,
 An empty downtown local
Separates them forever. 

An empty downtown local
Screams through the grimy air
A couple dies in the subway;
Couple dies everywhere.




sabato 13 agosto 2011

Incipit, from LOLITA, V. Nabokov

Lolita,
light of my life, fire of my loins.
My sin, my soul.
Lo-lee-ta:
the tip of the tongue taking a trip of three steps down the palate to tap, at three, on the teeth. 
Lo.
Lee.
Ta.
 
She was Lo,   
plain Lo, in the morning, standing four feet ten in one sock.  She was Lola in slacks. 
 

She was Dolly
at school. She was Dolores 
on the dotted line.   
But in my arms
she was
always 
Lolita. 


L' incipit da Lolita, di V. Nabokov, è pura poesia... un torrente di palatali



BAMBOLA SEX LOLITA COD.01



Lolita,
luce della mia vita, fuoco dei miei
lombi. Mio peccato, anima
mia.
Lo-li-ta: la punta
della lingua compie un percorso di tre passi
sul palato 
per battere, al terzo, contro
i denti.

Lo.
Li.
Ta.

In spagnolo ( traduzione di E. Zaindewerg)


Lolita,
luz de mi vida, fuego de mis 
entrañas. Mi pecado, mi
alma.
Lo-li-ta: la punta
de la lengua emprende un trayecto en tres etapas
a través del paladar
e impacta, en la tercera, contra los dientes.
Lo.
Li. 
Ta.                                                        
 


lunedì 8 agosto 2011

Poesia


     All' ombra di una rosa

Ho ritrovato diverse mie poesie della fine degli anni 70, scritte su una fragile carta velina, quasi illeggibili, e che ho potuto far rinascere grazie ad un programma di elaborazione fotografica.
Giacevano dimenticate, e non avrebbe potuto essere diverso, in un cassetto...
Qua sotto l'originale, risalente alla fine degli anni 70, dell prime stesure di una piccola poesia, dedicata a mia madre, morta molto giovane.
 Nella prima versione possiamo leggere ( cliccare sulla foto per ingrandirla):

Sotto un ramo di rosa
ora riposa
mia madre.

Nella seconda :

Sotto un ramo di rosa
per sempre ora riposa
mia madre.

Nella terza stesura, il corsivo viene sostituito dallo stampatello, ma i versi sono gli stessi, come se si stesse avvicinando la versione finale.
Nella quarta stesura ritorna però il corsivo , probabilmente per un ultimo ripensamento:

Sotto un ramo di rosa
per sempre riposa
mia madre.

Il ritorno allo stampatello sembra far capire che proprio questa sarà la versione definitiva, ma un ulteriore ripensamento che non è stato possibile documentare ( parte della documentazione è andata perduta o è stata distrutta), ...

.
























porta alla stesura definitiva.
E infatti negli inconfondibili caratteri della Lettera 22 Olivetti...

sabato 6 agosto 2011

D , supplemento de La Repubblica

Meglio essere onesti e sinceri: a me D, il supplemento del sabato de La Repubblica, non è mai piaciuto, mai, proprio mai.
Quindi  viene da sè che tutto quello che scriverò ora e sicuramente affetto da un pregiudizio insanabile ed implacabile.



 Corrompendo l' edicolante sottocasa avevo ottenuto di non doverlo comprare : insieme a pochi altri fortunati ( ma poi proprio pochi non dovevamo essere, a giudicare dalle copie invendute ammucchiate subito fuori l' edicola) evitavo l' improvvido esborso di ben 0, 50 centesimi di euro che poi sono novecentosessantotto  vecchie lire, mica bruscolini;  mi ficcavo il giornale sottobraccio, e me ne andavo, contento di essere riuscito a fregare Scalfari ancora una volta.
Ma tutte le cose belle hanno una fine: un triste giorno il proprietario dell' edicola mi comunicò che non sarebbe stato più possibile evadere l' odiosa tassa. Scalfari aveva sgamato il movimento,  sembra che il sabato girasse di persona per le edicole di tutta Italia, incazzandosi come una bestia quando vedeva gli affezionati lettori andarsene senza la loro copia di D.
L' affetto e , diciamolo,  anche l' abitudine, mi convinsero a fare buon viso a cattivo gioco: dopo alcuni vani tentativi di evadere l' odioso balzello, mi ridussi a cacciare il mio 1,50 euro, pur di ottenere la sospirata copia dell' amato quotidiano. Poichè sono un buon lettore, ed anche perchè mi scocciava regalargli i miei 0,50 centesimi ( ricordate, sono pur sempre novecentosessantotto lire) a quel simpaticone di Eugenio, ho provato anche a leggerlo il benedetto supplemento.
Ho tentato e ritentato, lo giuro, cercando di interessarmi ad argomenti piuttosto difficili per me, come, per esempio,  Funzionano gli alimenti functional ?, ( n.658), Che belle le donne imperfette (n.703) ,Parole. 1000 immagini per farsi leggere la vita.
Malgrado la mia bella laurea in Scienze Politiche col massimo dei voti ( vabbè, non proprio, ma allora meglio la Gelmini ed il suo esame di abilitazione a Catanzaro?), col massimo dei voti, dicevo, non ci ho capito , come suoleva dirsi, un'acca: passi per le donne imperfette, sono sposato da 30 anni, qualche esperienza nel campo ce l'ho anche io, ma gli alimenti functional funzionano o no? e se pure funzionano chissenefrega, e chissenefrega pure se non funzionano. E  che dire delle 1000 immagini? Fossero pur state 2000, io quell'articolo non avrei mai finito di leggerlo. No, mai e poi mai. No.
Allora decisi che avrei ancora acquistato La Repubblica, e che avrei lasciato l' odiato supplemento all' edicola, con gesto di sufficienza, come a dire, Scalfati, tiè, io te lo pago pure D, ma non riuscirari a farmelo leggere; ad Eugenio, bontà sua, questa parve una buona soluzione di compromesso: il lettore continuava a comprare il giornale, pagava quello che doveva pagare, che poi leggesse o meno, era secondario: meglio leggerlo diceva Scalfari, meglio di no dicevo io.
Meglio, molto meglio non leggerlo.


                                                                                                                                   (continua)




Eugenio Scalfari

Ciao, no, non ci sarò o Viecce ar Giannichelo, dimani,

Roma, Panorama dal Gianicolo


 "E 'nnamo, viecce ar Giannichelo dimani,

de là se vede Roma fino ai Colli Arbani..."

"No, non ci sarò." Eh ! Sora Lella mia, che supponenza!

Tira la corda, tira, eppoi me fai la perde,  la pazienza.

Non ce sarai.  Non ce ssarò manco io. Nun ce saremo.

e ggiià,    Noi non ci saremo...

mercoledì 3 agosto 2011

Anche i bambini lo salutano

Per la Norvegia , che dire?
Comunque là, il Primo Ministro va in bicicletta, e pure la scorta ( due poliziotti, spero armati, ma non è detto) va in bicicletta, ed i cittadini lo salutano, al Primo Ministro in bicicletta anche i bambini lo salutano
- ciao ciao.

Qua, malgrado le auto blindate,poliziotti, carabinieri,elicotteri, Il Berlusca si è preso un Duomo in faccia, e allora non ci può andare in bicicletta, neanche la scorta va in bicicletta, e così i cittadini non lo salutano, neanche i bambini
-ciao ciao.

martedì 2 agosto 2011

Perchè muoiono i bambini?

Il 27 luglio è morto un bambino di 13 anni che conoscevo bene e di cui conosco bene i genitori.
Ipazia saluta tutti e va per un po’ in vacanza anche se sa che non riuscirà a rispondere a questa domanda.

lunedì 1 agosto 2011

dall'Ulisse di Joyce, " Introibo ad altare Dei ", ( Installing a clothesline elevator)

Da quando, ma ad essere sinceri anche prima, ho letto sul blog di Adele Kenny il post Quando una poesia non è una poesia non faccio che rimuginare su  quando e come una poesia è una poesia, e una non poesia invece magari lo sia.
Vedo dappertutto poesie, in uno slogan pubblicitario, in un avviso delle FF.SS, Mind the gap ,in una circolare dell' ABI,  persino nelle  istruzioni per montare un attaccapanni! Installing a clothesline elevator.

Installing a clothesline elevator


Stasera mi è capitata tra le mani una copia dell' Ulisse di Joyce, e sono stato fulminato dall' incipit e naturalmente è diventato...una poesia, o forse non lo è, dipende dall' occhio del lettore:

Solenne e paffuto, Buck
Mulligan comparve dall' alto
delle scale,
portando un bacile di schiuma su cui erano posati
in croce
uno specchio e un rasoio.
Una vestaglia gialla,
discinta,
gli era sorretta delicatemente sul dietro
dalla mite aria mattutina.
Levò alto il bacile e
intonò:
                                        


   " Introibo ad altare Dei "

Stately, plump Buck
Mulligan came
from the stairhead,
bearing a bowl of lather on which a mirror
and a razor lay crossed.
A yellow dressinggown,
ungirdled,
was sustained gently behind him
on the mild morning air.
He held the bowl aloft
and intoned:
                                                      " Introibo ad altare Dei "

Traduzione di Giulio De Angelis
















MARK STRAND: Mark Strand intervista di Luigia Sorrentino

MARK STRAND: Mark Strand intervistato da Luigia Sorrentino: video intervista




"A volte provo disillusione, ma chi non lo fa? "