venerdì 27 aprile 2012

It was a beautiful evening in July...(Don Quixote)

 It was a beautiful evening in July seems to me or was in June I want to capture  the beautiful the true the just and I also want you in front of me the world its absurd and abject giants under me a sad and eroic Rocinante then you came Dulcinea I know when you' ve caught  by this passion thereis nothing to do and for a Don Quixote like me there' s really nothing to do you must fight against the windmills thou art the most beautiful woman Dulcinea in the world  of course and you every day more beautiful  and where you have gone because it is so that' s written  but who wrote this and way  remains a mistery you will go  and it's inevitable as well as ordinary you will forever my Dulcinea ...and I will remain alone only a fool shy frail Don Quixote



..
E così ne hanno ammazzata un'altra. Una ragazza di vent'anni.
Leggete qui sotto. Che cosa ne pensate? (La traduzione è più sotto)
And so they killed another one: a woman of twenty. What do you think about this poem?


After the Movie       by Carol Ann Duffy                                                                            
My friend Michael and I are walking home arguing
                                                                 about the movie.
He says that he believes a person can love someone
and still be able to murder that person.
I say, No, that's not love. That's attachment.
Michael says, No, that's love. You can love someone,
       then come to a day
when you're forced to think "it's him or me"
think "me" and kill him.
I say, Then it's not love anymore.
Michael says, It was love up to then though.
I say, Maybe we mean different things by the
       same word.
Michael says, Humans are complicated: love can exist
       even in the murderous heart.
I say that what he might mean by love is desire.
Love is not a feeling, I say. And Michael says, Then
       what is it?
We're walking along West 16th Street - a clear
       unclouded night - and I hear my voice
repeating what I used to say to my husband: Love is
       action, I used to say to him.
Simone Weil says that when you really love you are
       able to look at someone you want to eat and not
       eat them.
Janis Joplin says, take another little piece of my heart
       now baby.
Meister Eckhart says that as long as we love any
       image we are doomed to live in purgatory.
Michael and I stand on the corner of 6th Avenue
       saying goodnight.
I can't drink enough of the tangerine spritzer I've just
       bought -
again and again I bring the cold can to my mouth and
       suck the stuff from the hole the flip top made.
What are you doing tomorrow? Michael says.
But what I think he's saying is "You are too strict.
       You are a nun."
Then I think, Do I love Michael enough to allow him
       to think these things of me even if he's not
       thinking them?
Above Manhattan, the moon wanes, and the sky turns
       clearer and colder.
Although the days, after the solstice, have started to
       lengthen,
we both know the winter has only begun.

Il mio amico Michael ed io mentre torniamo a casa
litighiamo sul film.
Lui dice di credere che una persona possa amare qualcuno
e pur tuttavia riuscire ad ucciderlo.
Io dico, No, quello non è amore. E' possesso.
Michael dice, No, è amore. Tu puoi amare qualcuno,
e poi giungere ad un giorno
in cui sei costretto a pensare "o lui o me"
pensi "me" e lo uccidi.
Io dico, Allora non è più amore.
Michael dice, Ma era amore fino ad allora.
Io dico, Forse intendiamo cose differenti con
la stessa parola.
Michael dice, Gli esseri umani sono complicati: l'amore può esistere
persino nel cuore di un assassino.
Io dico che ciò che intende per amore è desiderio.
L'amore non è un sentimento, Io dico. E Michael dice, Allora
cos'è?
Stiamo camminando lungo la 16a West Street - una chiara
notte senza nubi - ed odo la mia voce
ripetere ciò che solevo dire a mio marito: L'amore è
azione, gli dicevo.
Simone Weil dice che quando ami realmente puoi
guardare qualcuno che vuoi mangiare e riuscire
a non farlo.
Janis Joplin dice, Prendi un altro piccolo pezzo del mio cuore
baby.
Meister Eckhart dice che finchè amiamo una qualsiasi immagine
siamo condannati al Purgatorio.
Michael ed io siamo all'angolo della 6a Avenue
e ci salutiamo.
Io non ne ho mai abbastanza dello spritzer che ho appena
comprato-
di nuovo e di nuovo porto alla bocca la fredda lattina e succhio
il freddo liquido al suo interno.
Cosa fai domani? dice Michael.
Ma io credo stia dicendo "Sei troppo severa.
Sei una suora.
Allora penso, Amo Michael abbastanza da permettergli
di pensare tutto questo di me persino se non
lo sta pensando?
Sopra Manhattan, la luna cala, ed il cielo diventa
più chiaro e più freddo.
Sebbene le giornate, dopo il solstizio, abbiano iniziato
ad allungarsi,
entrambi sappiamo che l'inverno è soltanto iniziato.

Traduzione di Ipazia








5 earthworms, fellows in women and adventures... TERRARIUM



 TERRARIUM



5 earthworms, fellows in women and adventures

2 larvae of Cetonia, to cradle them into a flower

2 snails, one for me, one for you, my love

1 slug," a l' enterrement d' une feuille morte (*)
deux escargot s'en vont..."

1 centipede, running to you, with beating heart .

*** **** ***

(*) * Da " Chanson des escargot qui vont à l'enterrement "
by Jacques Prevert

P.S.
 A teacher , Loreley, (and I loved her, alas! ) gave me the idea for this little poem: it was just a list to make a terrarium for school kids, but it was so romantic...( for me, it's obvious).
 There's nothing really romantic in a slug!

 Una maestra, Loreley, ( quanto l' ho amata, ahimè) mi ha dato l' idea per questa poesiola: era solo una lista per la creazione di un terrario per i suoi alunni, ma era così romantica... ( solo per me, ovvio).
 Non c' è niente di veramente romantico in un lumacone!

mercoledì 25 aprile 2012

ubuweb Sound, Erik Satie

                                  
                           Erik Satie (1866 - 1925) Pièces pour Guitare


 

In the midst of an art opening at a Paris gallery in 1902, Ambient music was born. Erik Satie and his cronies, after begging everyone in the gallery to ignore them, broke out into what they called Furniture Music--that is, background music--music as wallpaper, music to be purposely not listened to. The patrons of the gallery, thrilled to see musicians performing in their midst, ceased talking and politely watched, despite Satie's frantic efforts to get them to pay no attention.

Today, Furniture Music is unavoidable. Nowhere are we free from the tyranny of it; we can't walk into a store or deli without hearing the generally dreadful stuff drifting through the environment...( from Ubuweb site)














martedì 24 aprile 2012

NICHOLAS MOORE, SPLEEN, DESUETUDE

(for Stuntington Bairns - that Hurt Consul)

Io sono come il padrone di molti e piovosi acri di terra,
un uomo ricco, senza potere alcuno, giovane, ma nauseato,
che non si fida dei suoi consiglieri e leccapiedi,
che da molto tempo non prova piacere dai cani e dalla caccia.

Niente può farlo felice, nè urogalli , ed aquile neppure
tento meno il suo clan che presso il castello muore.
E che trova danze e cornamuse assai banali,
e dai suoi vizi non trova ormai soddisfazioni.

Il suo letto  di fiori smaglianti è per lui una tomba.
Le ragazze, che tutti i principi adorano ed amano,
non possono con la loro impudenza  distrarlo  dalla disperazione
o disegnare uno scheletrico sorriso o indurlo in tentazione.

L' operaio che  forgiò tutto il suo oro non è riuscito
a scacciare il lezzo della sua  orribile putrefazione
Il massacro di Glencoe e tutte le altre stragi che possiamo ricordare
 non possono certo  rialzarlo dal suo giovanile scoramento,

un corpo troppo vecchio , le cui vene sono verdi come il Lete,
troppo vecchio e senza sangue per potersi riscaldare. .

Alan Boldero
c/o Scatto and Findus
King Elizabeth 2nd Street,
Hair

lunedì 23 aprile 2012

MCBOULD IN HIS LAIR

MC BOULD NELLA SUA TANA







Io sono come il Capitano dell'Isola di Skye,
sano, ma impotente; ancor giovane ma pieno d'arsura.
Stufo dei miei astuti consiglieri e dei loro motteggi,
Stanco dei miei cani e di tutti quegli animali,
Nulla può rendermi felice, nè la caccia al cervo
nè sparare al gallo cedrone, nè il mio clan
che davanti al mio castello muore; nè la bizzarra
persa trenodia può distrarmi dalla mia rovina.
Il mio letto in mezzo agli iris è una tomba.
Le ragazze- per cui ogni capitano è OK-
non possono trovare una dissolutezza sfrenata abbastanza
da infiammare questo giovane scheletro che è il mio.
I miei fabbri hanno forgiato dorati ornamenti,
ma non possono estirpare i più abietti elementi.
Il bagno di sangue dei crudeli invasori inglesi-
che gli stranieri hanno copiato-non può trasmettere
l'eccitazione del sangue a questa folle salma, su cui bruciano
Invece del sangue, le assai verdi cicatrici del Lete.

A. 0. Melihone-Ros
A. O. Mcllhone-Ros, do Prof. G. S. Fraser, Leicester University English Dept.
“Oho for the braw black Lauchter o’ Beau de L’Air”
—Stew M”acFiarmid: Ode to Robespierre
I tak it yon competeetion canna be seerious. Why even the good poets are gey bad
at it, you say, yoursel’. Shades o’ Aytoun!
A.O.M

Traduzione di Ipazia



sabato 21 aprile 2012

An Attempt at Jealousy by Marina Tsvetaeva : Poetry Magazine

;An Attempt at Jealousy by Marina Tsvetaeva : Poetry Magazine




After severfal years of marriage, a man finds himself suddenly obsessing about his partner's sexual history!!?




An Attempt at Jealousy," by Marina Tsvetaeva (sometimes spelled Tsvetayeva or Cvetaeva), is a poem about disappointment in love. Tsvetaeva, a celebrated Russian poet writing in the early twentieth century, was known for her poems about love, loneliness, and alienation. This poem is usually said to have been inspired by one or more of her actual failed romances, of which she had many, and it is notable for its nostalgic contrast of an ideal mythologized love in the past with a present full of commonness, vulgarity, and ill health.
"An Attempt at Jealousy" was first published in Russian under the title "Popytka revnosti" in 1928 in a collection of Tsvetaeva's poems called Posle Rossii. The collection was translated into English in a 1992 edition as After Russia. The book was published in Paris, as Tsvetaeva was living there in exile at the time, having left her native Russia in 1922 after the Bolshevik Revolution and subsequent civil war.
The poem is available in a number of English editions, including a selection of Tsvetaeva's poems translated by Elaine Feinstein under the title Selected Poems (first published in 1971 and revised in 1999. ( source http://www.encyclopedia.com/article-1G2-3232100013/attempt-jealousy.html



Now, a new versions from the Russian by Ilya Kaminsky and Jean Valentine on Poetry Magazine.


Italian translation by Alessandro Pancirolli.




E la tua vita con l' altra come va?
Più semplice , vero? Un colpo di remo,
una lunga spiaggia - 
e il mio ricordo.


è un' isola che va alla deriva
( non nell' oceano, no! nel cielo) 
le nostre anime - saranno sorelle
sorelle - non amanti.


E come va la tua con un donna
ordinaria ?  senza un dio dentro di lei?
la regina soppiantata.


Come respiri adesso? 
hai un sussulto quando ti svegli?
Cosa fai poveretto?


Isterismi e interruzioni -
ti basta? mi affitterò la casa!
Come va la tua vita con quell' altra,
mio caro.


Buona la colazione?
( Se ti ammali  non dire che è colpa mia)
Come ti trovi a vivere con una cartolina?
Tu che te ne stavi sul Sinai.


Come ti trovi con una turista
sulla Terra?  il suo corpo   ( ma davvero la ami?)
ti piace davvero?


Come stai?  tossisci ancora?
Canticchi per soffocare 
come puoi vivere con di prodotti a buon mercato
I mercati stanno salendo?
come si fa a baciare gesso in polvere?


Ti sei annoiato del suo corpo nuovo?
come va con una donna così terrena
senza sesto senso?


                                             Sei felice?   
No? in un pozzo così poco profondo, come va la tua vita?
amore mio ?  Dura come la mia
con un altro uomo?    









venerdì 20 aprile 2012

James Waldeen ,THE FIRST SCENE OF THE BOOK IS A FUNERAL

 Riceviamo da James Waldeen questa "curiosa"poesia, dedicata a  Mahmoud Darwish .
 The First Scene of  the book is a funeral è stata tratta da un articolo di Tezt Rooke, IN THE PRESENCE OF ABSENCE, Mahmoud Darwish testament ,University of Gothenburg,   riguardante l'ultimo libro di Darwish ,Fi hatrat al ghiyab. :


HOSSEIN ZENDEROUDI / Un amoreux de Palestine





                              لمشهد الأول من الكتاب هو جنازة




The burial scene  / birth
and
early childhood - childhood as
paradise and aventure /  learning to read and
write
the magic of letters first meeting with
poetry
The horror of Exodus the flight from the home village to Lebanon; childhood
tuns to
hell

Smuggled bach into Galilee
semi-ilegal life in Israel

chilhood memories of Gipsy
women
on the symbol of the Gipsy
                                  dangerous moments and chance rescue
on waiting in airports  'nd the sense of
rootlessnes...
                    prison experiences of the
meaning of freedom

Struggle between myths and legends about the new Trojans
Palestinians?

                     in exile on autumn, autumn in Paris and autumn in life

on the meaning of exile / a praise to sleep and dreams / nightmares of
                                                                                         hospitales
on the meaning of homesickness and nostalgia / on the meaning of love...

the first visit to Gaza the  the first visit to Jericho the first visit to Galilee  the funeral of Emile Habibi.
al- Birwa (the destroyed home village the mother the visit to the
                                                                                father's grave

and finally...                                                                                             the funeral scene



بِرَحْمَتِكَ يَا اَرْحَمَ الرَّاحِمينَ



LA PRIMA SCENA DEL LIBRO E' UN FUNERALE
  -
Una scena di sepoltura / nascita
e
prima infanzia - infanzia come
paradiso e avventura / imparavo a leggere e
scrivere
la magia del primo incontro tra le lettere
e la poesia.
L' orrore dell' Esodo il volo dal villaggio natìo al Libano; l' infanzia
che diventa
inferno.
Clandestino in Galilea
vita quasi illegale in Israele
Mi ricordo da ragazzo di una
Zingara
del simbolo di una Zingara
                    momenti pericolosi e possibilità di salvezza e
le attese in aeroporto il senso di
sradicamento...
                 in prigione esperienze del
significato della libertà
lotta tra miti e leggende  sui nuovi Troiani
Palestinesi?
         
                 in esilio in autunno , autunno a Parigi ed autunno nella vita

sul significato  dell' esilio / un elogio al sonno ed ai sogni, incubi
                                                                                     in ospedale  
sul significato  della malinconia e della nostalgia / sul significato di amore...

la prima visita a Gaza la prima visita a Gerico la prima visita in Galilea  il
funerale Emile Habibi
al - Birwa ( il villaggio natìo devastato la madre la visita
                                                          alla tomba del padre

e finalmente...                                                               
la scena del funerale .      
      

mercoledì 18 aprile 2012

Among the Tufted Canes: Twentieth-Century Italian Poetry | The Nation



The FSG Book of Twentieth-Century Italian Poetry Anthology


Poetry is what is lost in translation - R. Frost


"A surprising and illuminating collection, The FSG Book of 20th-Century Italian Poetry invites the reader to examine the works of these and other poets—seventy-five in all—in context and conversation with one another. Edited by the poet and translato Geoffrey Brock, these poems have been beautifully rendered into English by some of our finest English-language poets"  -  us. macmillan.com 









" the opening lines of Montale’s manifesto-like poem “The Lemons” are translated into English, in this case by Galassi, who is himself a fine poet..."  ( source: The Nation ,April 10, 2012)

Listen to me, the poets laureate
walk only among plants
with rare names: boxwood, privet, an
ditches where boys
scoop up a few starved
eels out of half-dry puddles:
paths that run along the banks,
come down among the tufted canes,
and end in orchards, among the lemon trees



Here, my translation:

          Listen, laureate poets
          Only move through trees
          With not many used names:  Boxus, Ligustrum or Acanthus.
          I prefer country-roads that open onto the green
          Edges where boys are clutching
          in some sinking pools 
          Some very poor eels . 
          And the  lanes following the edges
          Sloping through the cane  clumps
          Leading into the orchards, among the trees of lemon grove


and my post about translating "I Limoni" Prolegomena ad una traduzione di Montale

                  ***       ***      ***      ***      ***      ***      ***      ***      ***

 The FSG Book of Twentieth-Century Italian Poetry: An Anthology

Autore Geoffrey Brock
Curatore Geoffrey Brock
Edizione illustrata 
EditoreFarrar, Straus and Giroux, 2012
ISBN0374105383, 9780374105389
Lunghezza 672 pagine

martedì 17 aprile 2012

Il delizioso re del qui


Sono come il T. S. Eliot di nuove terre desolate;
Fertile, ma impotente, giovane, ma con le mani legate;
Che disprezza la meschinità in coloro che gli insegnano.
Annoiato da questa razza di ratti, i barboncini non possono raggiungermi,
I mici non mi fanno sentir bene, né quegli stupidi uccelli;
Né poeti morenti elemosinanti da me nuove parole.
Le acute ma grottesche nuove canzoni di Bob Dylan
Non possono distogliermi dal pensiero malato dei miei torti.
Il mio copriletto, fiorito di iris, è una tomba.
Le mie innamorate – per cui tutti i poeti sono prodi –
Non possono spogliarmi dalle piume corrotte abbastanza
Da spezzare un sorriso in questa giovane ruvida tomba.
Le riviste del fine settimana, o la BBC, che pagano
Non possono allontanare la colpa del lurido oro.
Né possono farlo le sanguinarie lotte dei vecchi giorni
Che scaldano i nostri professori di potere in nuovi modi
Fustigare il cadavere della poesia: poiché essa era
Cresciuta salmastra in vecchi porti accanto a Cher.
                                             
                                                                  Traduzione di Ipazia


LE ROY DELYCIEUX DE L’ICI

Don’t let your mind go gaga,
Don’t let your eyes go goo-ga,
Don’t let yourself get hotcha,
Don’t let your love go wrong.”
—Ovie Alston (singing with
Claude Hopkins’ band, mid-’30s:)
Don’t Let rour Love Go Wrong
(for Pierre Emmanuel)


I am like the T. S. Eliot of new wastelands;
Fertile, but powerless; young, but with tied hands;
Despising pettiness in those who teach me.
Bored with this rat-race, poodle-love can’t reach me,
Pussies don’t make me feel good, nor dumb birds;
Nor dying poets begging me for words.
Bob Dylan’s witty, but grotesque new songs
Can’t tear me from the sick thought of my wrongs.
My bedspread, flowered with iris, is a grave’s.
My sweeties—for whom all such poets are braves—
Can’t dream up feathers half depraved enough
To crack a smile from this young boneyard tough.
The week-end mags. or BBC, who pay,
Can’t charm the guilt of filthy gold away.
Nor can the bloody struggles of old days
That warm our power-professors in new ways
Whip up the corpse of poetry: as it were
Grown brackish in green inlets by the Cher.

Nicholas Moore,
Trinity College,
Cambridge

domenica 15 aprile 2012

L' EAU VERTE DU LETHE... Nicholas Moore

-L’EAU VERTE DU LETHE


(“No, no; go not to Lethe” —K.
“Coffined in greenweed. . .”
                                         —N. M.: Recreations of a Blue Sonneteer
“Natives of poverty, children of malheur,
The gaiety of language is our seigneur”
                                          — W. S.: Esthéthique du Mal)
(for Charles Osborne — “Nolan, me tangere” —aussi!)

I am like a too old king in a too rainy country;
Rich, but powerless to effect an entry
Into the world of my advisers with their degrading pow-wows,
Contenting myself with the boredom of similar, cringing beasts, like bow-wows.
Nothing amuses me—not cricket, nor bowls, nor the mynah;
Nor the sight of my people dying before my veranda.
The grotesque mouthings of my favourite idiot
Can’t distract me from this terrible disease I’ve got.
My bed, with its iris decor, turns into a sarcophagus
And the girls of my establishment for whom all kings are gorgeous
Can’t think up anything out of Quant or Dior
Sufficient to raise a skeletal grin or guffaw,
Nor can the canny men who mint my note and coin-
Remove from it the corrupting stench within.
Even those blood-baths the Romans introduced
And which in their old age our own power-mad boys have used
Again and again are not enough to fire my corpse or fill
Its languid watery veins with blood or will.

Nicholas Moore
89 Oakdene Road,
St. Mary Cray,
Kent,
BR5 2AL



Io sono come un re troppo vecchio di un paese troppo piovoso;
ricco, ma senza il potere  di riuscire a penetrare
nel mondo dei miei consiglieri con i loro banchetti degradanti,
mi accontento  con la noia di qualcosa di simile, di cani striscianti ed ululanti.
Niente riesce a divertirmi - non il cricket, non il calcio, neppure una gracula.
Neanche la vista del  popolo che muore di fronte al mio balcone.
I grotteschi discorsi del mio idiota preferito
non possono distrarmi dal terribile morbo che mi ha colto.
Il mio letto , decorato da gigli, si tramuta in un sarcofago
e le ragazze del mio regno per le quali tutti i re sono adorabili
non riescono ad inventare nulla tranne Quant e Dior
che possa strappare un sorriso scheletrico o uno sghignazzo
Nè possono quei furbi che che per me battono moneta
rimuovere quel lezzo di putrefazione dentro.
Anche quei massacri introdotti dai Romani
e che nella loro vecchiaia i nostri stessi aguzzini hanno usato
più e più volte  non bastano a bruciare la mia salma o a riempire
 di sangue e vita le sue vene languide ed acquose .

Lés dés sont pipès presenta: Federico Garcìa Lorca, DANCA DE LA MUERTE


*   *   *


Que ya las cobras silbarán ...



   IO PROTESTAVO TUTTI I GIORNI.

Protestavo vedendo i ragazzini negri...pulire le sputacchiere di uomini gelidi che parlano come anatre. Protestavo di tutta questa carne rubata al paradiso... 


 HO VISTO CON I MIEI OCCHI

l' ultimo crack in cui si persero vari trilioni di dollari, un vero ammasso di denaro sprecato precipitato in mare e , tra tanti suicidi, persone isteriche e gruppi di sbandati, mai ho sentito l' impressione della morte reale, della morte senza speranza, della morte che è marciume e niente altro, come in quell' istante, perchè era uno spettacolo terribile ma senza grandezza.
________________________________________________________________________________

Da : Un poeta en Nueva York, conferenza tenuta da Federico Garcìa Lorca il 16 marzo 1932 alla Residencia de Senoritas de Madrid per illustrare il suo Poeta en Nueva York.

  ***   ***   ***

DANCA DE LA MUERTE  

 


 Ormai i cobra fischieranno sugli ultimi piani.
Ormai le ortiche faranno tremare cortili
e terrazzi.
Ormai la Borsa sarà una piramide di muschio.
Ormai verranno le liane dopo i fucili
e molto presto, molto presto, molto presto.
Ah! Wall Street!




Que ya las cobras silbarán por los últimos pisos,
que ya las ortigas estremecerán patios y terrazas,
que ya la Bolsa será una pirámide de musgo,
que ya vendrán lianas después de los fusiles
y muy pronto, muy pronto, muy pronto.
¡Ay, Wall Street! 




 Os dados são chumbados

NICHOLAS MOORE, un altra traduzione SPLEEN

 SPLEEN

(
for James Laughlin—and all the old directions)
(“ It is as though Baudelaire were to be re-written, over the biscuits and sherry, by
Walter Bagehot”
—Kenneth Rexroth: New British Poets)



 

I’m like the Laureate of a clouded empire,
Whose words are gold, but powerless: whose entire
Youth has been spent on old men’s vanities.
Bored with mad dogs and life’s inanities,
Nothing can make him giggle, bird or ape,
Nor all his tribe half-dying at the gate:
Nor all the loony japes of Lennonese
Distract him from this self-imposed disease.
He’s filled his bed with flowers; it’s still a grave.
Women, however lewdly they behave,
Can’t reconcile him to his princely rule,
Nor raise one titter from this grave, young fool.
The goldeii tongue of Dylan can’t contrive
With all its bone and gore to keep alive
Through all the bloody rain of death’s dominion
One sickly cry from this sick skeleton,
Nor can Analysis warm up this Case.
There’s no blood there: just green spleen in its place.








Sono come  il Monarca  Incoronato di un impero nuvoloso,
le cui parole siano d' oro, ma impotenti: la cui intera
gioventù fu sprecata per le vanità di un vecchio.
Annoiato da cani folli e dalle stupidità della vita,
nulla, che sia ape od uccello, lo fa più ridere,
neppure tutta  la sua tribù mezza morta di fame che preme alla porta,
neppure tutti gli scherzi da matto di Lennonese
lo distraggono dalla malattia che si è auto inflitta.
Si è riempito il letto di fiori; sembra una tomba,
Neppur le donne che s' atteggiano a puttane
 possono tornarlo  alla sua vita da principe regnante
né fare uscire almeno un sorrisino stento da questa tomba , giovane imbecille,
La bocca d' orii di Dylan non trova modo,
con tutte le sue ossa e sangue coagulato, di far rivivere,
attraverso la pioggia di sangue del regno della morte,
neppure un uggiolare malaticcio da questo scheletro ammalato.
Nè può la psicoanalisi riscaldare questo Paziente.
Non c'è sangue qui; solo un verde spleen  che scorre al suo posto.


 Kenelme Sexnoth Pope
The Poetrie Diabblers’ Union,
New Directions,
Norfolk,
Conn. (U.S.A.)

venerdì 13 aprile 2012

Una proposta di traduzione da Spleen di Nicholas Moore (TWO DREAMSCAPES)

 TWO DREAMSCAPES

( for Nanos Valaoritis)

 I

Sono qua, un re troppo vecchio
di un paese troppo piovoso,  tenuto a freno
dal sospetto di consiglieri troppo fiduciosi

Cani,
altri animali sconosciuti,
uccellini, falchi
- ma mi annoio,
una genìa intera deperisce sotto il balcone della mia reggia.
I Beatles, vestiti come vermi,
cantano tristemente "Hey Jude",
Ma Io - Io non riesco a ridere.
Sono ammalato anch'io.

Il mio letto è  un cumulo di fiori,
gigli, iris;
le ragazze in fiore mi donano il loro fascino
ed improvvisi e nudi -
giovani corpi belli e puri.

Ma il cumulo è una tomba
per questa giovane mummia rinsecchita.
 Coi loro gesti le ragazze non possono  suscitare un sorriso

dal cadavere.

II

Un alchimista crea l' oro nel suo crogiolo;
un saggio con la barba bianca
dalle dita  delicate.

Se ne sta vicino, come in un dipinto,
davanti ad un paesaggio di Dalì
 fatto di ossa e di sangue,

Un fiume serpeggia in lontananza;
il custode dell' oro non ha un volto,
 e, al posto delle mani,
il vibrante pungiglione di una vespa.

Un campo già mietuto di pietra
Pietre tombali che portano inciso "Roma...

Ma nulla di tutto questo eccita i miei  occhi.
Il morto può essere riscaldato solo dal suo stesso sangue.
" Seguimi" , posso sentire urlare il mio corpo.
E, nelle mie vene serpeggiano,
invece del sangue,
le verdi e lente acque del Lethe.

Nichos Omolares
c/o 105 Piccadilly
W.i.



TWO DREAMSCAPES
(for Nanos Valaoritis)
I
I stand, a too-old king
In a too rainy country, curbed
By distrust of too-plausible advisers.

Dogs,
Other faceless animals,
Small birds, hawks
—but I’m bored:
A whole race fails beneath my balcony.
The Beatles, dressed like grubs,
Sing mournfully “Hey, Jude”,
But I—I cannot laugh.
I suffer from the same malaise myself.

My bed is a mound of flowers,
Lily, iris;
The flower-girls offer me charms
And suddenly strip —
Beautiful, clean young bodies.

But this mound is a tomb
For this dried-up young mummy.
The gesturing girls can’t raise a smile

From the dead.


II
An alchemist makes gold in his crucible;
A white-bearded savant
With delicate fingers.

He stands close, as in a picture,
Before a Dali-like landscape
Of bones and blood.

A river twists in the distance;
The gold watch has no face,
And, instead of hands,
The twitching sting of a bee.

A harvest-field of stone
Gravestones each bear the legend “Rome..

But none of this is exciting to my young eyes.
No vice of blood can warm the dead.
“Join me” I hear my own corpse cry,
And, winding through my veins,
Instead of blood,
The slow green waters of Lethe.


Nichos Omolares
c/o 105 Piccadilly,
W.i

giovedì 12 aprile 2012

AMERICAN ACADEMY in ROME, 3 - 4- MAY 2012 Translating Poetry



Photo credit:
Giorgio Vasari, Uomo che legge alla finestra, affresco
Museo statale di Casa Vasari, sala del Trionfo e della Virtù


 A two-day of  reading and conversations intended
to explore current approaches to translating Polish and
Italian poetry into English, and the translation of English-language poetry into Italian.


Due giorni di letture e conversazioni pensate per esplorare gli
attuali approcci alla traduzione della poesia polacca ed italiana
in lingua inglese, e alla traduzione della poesia dall' inglese 
all' italiano.

TRANSLATING POETRY

 

 

I giardini della American Academy in Rome, foto dal sito della AAR


Il programma di venerdì 4 Maggio 2012

 

Casa delle Letterature

Piazza dell'Orologio, 3

16:30-17:30

English and American Poetry in Italian Translation: a Bilingual Reading 

~ Damiano Abeni and Moira Egan read their Italian translations of poems by John Ashbery, Moira Egan, Wallace Stevens,  Mark Strand, and Greg Williamson, with the translators also reading the English language originals

~ Antonella Anedda reads her Italian translations of poems by Sarah Arvio, Anne Carson, and Jamie 

McKendrick, with Arvio and McKendrick reading the English-language originals

~ Franco Buffoni reads his Italian translations of poems by John Keats, George Gordon, Lord Byron and 

Seamus Heaney, with Karl Kirchwey reading the English-language originals

~ Patrizia Cavalli reads her translations from Shakespeare’s A Midsummer Night’s Dream, with Sarah 

Arvio and Karl Kirchwey reading the English-language originals

~ Massimo Gezzi reads his Italian translations of poems by Louise Glück, Robert Hass, and W.S.Merwin, 

with Robert Hass reading the English-language originals

~ Guido Mazzoni reads his Italian translation of  a poem by Wallace Stevens, with Robert Hass reading 

the English-language original

17:30-18:30

Translating English and American Poetry into Italian: a Conversation (in Italian)

Participants will include Antonella Anedda, Franco Buffoni, Patrizia Cavalli, Moira Egan, and Guido 

Mazzoni, moderated by Damiano Abeni

18:30-19:00 

Public reception

19:00-20:30

Modern and Contemporary Italian Poetry in English Translation: a Bilingual Reading, Part II

~ Franco Buffoni reads from his own work and poems by Giovanni Pascoli; English translations read by 

Damiano Abeni, Geoffrey Brock, and Moira Egan

~ Valerio Magrelli reads from his own work and poems by Carlo Betocchi; English translations read by 

Geoffrey Brock, Jamie McKendrick, and Anthony Molino

~ Lucio Mariani reads from his own work and poems by Bartolo Cattafi; English translations read by 

Anthony Molino

~ Guido Mazzoni  reads from his own work and poems by Eugenio Montale and Franco Fortini; English 

translations read by Damiano Abeni and Moira Egan

~ Maria Luisa Spaziani reads from her own work and work by Grabiele D’Annunzio and Guido 

Gozzano; English translations read by Sarah Arvio, Geoffrey Brock, and Susan Stewart

20:30-21:30

Translating Modern and Contemporary Italian Poetry into English: a Conversation (in English)

Participants will include Sarah Arvio, Geoffrey Brock, Jamie McKendrick, Anthony Molino, Jennifer 

Scappettone, and Susan Stewa



 

mercoledì 11 aprile 2012

VI RICORDATE LE VISIONI?

ISAAC NEWTON IN UNA INCISIONE DI WILLIAM BLAKE ,1795. TATE GALLERY, LONDRA




Ehi ragazzi! Ho scoperto che William Blake, oltre ad avere le visioni, era un animalista!

The fly La mosca

Little fly, Piccola mosca,
Thy summer's play Il tuo gioco estivo
My thoughtless hand La mia sbadata mano
Has brushed away Ha spazzato via.

Am not I Sono forse io
A fly like thee? Una mosca come te?
Or art thou O sei tu
A man like me? Un uomo come me?

For I dance Poichè io danzo
And drink, and sing E bevo, e canto,
Till some blind man Finchè una mano cieca
shall brush my wing. Spezzerà le mie ali.

If thought is life Se la vita è pensiero
And strenght and breath E forza e respiro
And the want E la mancanza
Of thought is death; Di pensiero è morte;

Then am I Allora son'io
A happy fly, Una mosca felice,
If I live, Sia che viva,
Or if I die. Sia ch'io muoia.

Traduzione di Ipazia





sabato 7 aprile 2012

Lost in Translation or... Spleen by Nicholas Moore or...Thirty-One versions of Baudelaire's "Je suis comme le roi... "

  

TRENTUNO TRADUZIONI DELLA MEDESIMA POESIA DI BAUDELAIRE  

Spleen


Je suis comme le roi d'un pays pluvieux,
Riche, mais impuissant, jeune et pourtant très vieux,
Qui, de ses précepteurs méprisant les courbettes,
S'ennuie avec ses chiens comme avec d'autres bêtes.
Rien ne peut l'égayer, ni gibier, ni faucon,
Ni son peuple mourant en face du balcon.
Du bouffon favori la grotesque ballade
Ne distrait plus le front de ce cruel malade;
Son lit fleurdelisé se transforme en tombeau,
Et les dames d'atour, pour qui tout prince est beau,
Ne savent plus trouver d'impudique toilette
Pour tirer un souris de ce jeune squelette.
Le savant qui lui fait de l'or n'a jamais pu
De son être extirper l'élément corrompu,
Et dans ces bains de sang qui des Romains nous viennent,
Et dont sur leurs vieux jours les puissants se souviennent,
II n'a su réchauffer ce cadavre hébété
Où coule au lieu de sang l'eau verte du Léthé.

 Scritte dalla stessa mano  e sotto un gran numero di pseudonimi,  con inchiostro marrone e verde , spedite da diversi indirizzi sparsi in tutta la nazione, arrivano alla Giuria del concorso di traduzione su Baudelaire indetto dal Sunday Times nel lontano1968.
 L'autore era Nicholas Moore*,  un poeta inglese che nel 1940 era stato famoso come Dylan Thomas, ma poi scomparso dal circuito letterario, per problemi legati alla salute ( affetto da diabete, era stato amputato di una gamba), ed economici e/o famigliari.
 L' intera raccolta delle traduzioni di Moore fu pubblicata  nel libro Spleen, The Menard Press/  The Blacksuede   Boot Press, in una prima edizione di 500 copie, poi ristampato nel 1990, e , più recentemente, nel 2004 dalla ubu editions , anche in PDF :http://www.ubu.com/ubu/pdf/moore_spleen.pdf.

Oltre alla incredibile ricchezza e varietà delle traduzioni di Moore, che invito davvero a degustare lentamente , mi ha colpito nel libro il geniale intervento dello stesso Moore sulla impossibilità della traduzione!


ON THE IMPOSSIBILITY OF TRANSLATION



Non è importante ciò che una poesia dice
ma quello che essa è veramente.  ( I. A. Richards)

Già solo questa citazione ,posta da Moore all' inizio del suo saggio sulla traduzione, o meglio, sulla impossibilità della traduzione , ci porta al centro della questione: tradurre poesia non è arido esercizio accademico e filologico sulle complicazioni grammaticali e sintattiche di una lingua. Tradurre poesia è sforzo per comprenderla, è quasi riviverla. ( Joyce Lussu, Tradurre Poesia, Robin Edizioni, Roma).
 Con  le traduzioni della poesia " Je suis comme le roi" di Baudelaire, Moore non intendeva tanto partecipare realmente al concorso del Sunday Times, quanto attirare l' attenzione su  ciò che egli riteneva essere una pessima ed inutile abitudine  di molti poeti moderni " di saltare sul carro della traduzione", per mere ragioni editoriali e commerciali.

I' m like the laird of many rainy acres...


 Traduttore anch' esso, perennemente insoddisfatto delle traduzioni poetiche che andava incontrando ( per esempio dice di alcune versioni in inglese di Federico Garcia Lorca che " non poteva essere così brutto come esse lo facevano sembrare. Le immagini sorprendenti e le idee c' erano. Ma non la poesia. Che io immaginavo doveva pur esserci in spagnolo."










* Nicholas Moore was born in 1918, the elder son of George Edward Moore (1873-1958) the Cambridge philosopher. Educated at the Dragon School Oxford and Leighton Park School, Reading, he spent a year at St Andrew's University, where he met G.S. Fraser, before going to Trinity College Cambridge. From his schooldays Moore wrote poetry every day and submitted it to various magazines. While at university he started his own magazine Seven and after graduation he continued to live in Cambridge while working in London for various publishers including Tambimuttu's Poetry London and Grey Walls Press. In the 1940s Moore married Priscilla Craig and gained a growing reputation as a poet, publishing several books and receiving prizes for his work. However by the end of the decade he had suffered the loss of both reputation and personal happiness. Unable to make a living from his now unfashionable poetry he lived alone in a ground-floor maisonette in St Mary Cray, Kent and found work as a gardener. Although he became an expert in this field and wrote a book on The Tall Bearded Iris he found it difficult to make ends meet. He was also dogged by ill-health, suffered from a gangrened foot and in 1964 was found to have diabetes. His leg was amputated and Moore became confined to a wheelchair, but this misfortune had the result of allowing him time to write again. Moore came to public notice again in 1968 when he sent thirty- one entries, under a large number of pseudonyms, to a Sunday Times Baudelaire translation competition. The poems were eventually published in 1973 under the title Spleen and Moore was championed by writers such as Anthony Rudolf and Peter Riley. Moore continued his solitary existence, writing poetry, listening to jazz and following cricket scores until his death in 1986. Several selections of his poems were published after his death although his literary reputation is still a matter for debate. ( from http://www.reading.ac.uk/adlib/detail.aspx)